Si è concluso lo scorso fine settimana il concorso social all’interno del premio “La stanza di Denise”, concorso di poesie dedicato alla giovane scomparsa prematuramente vent’anni fa e promosso dalla biblioteca comunale in collaborazione con il Comune di Frisa.
E come annunciato con la pubblicazione del bando, alle prime tre opere che hanno ricevuto più like sulle piattaforme Facebook e Instagram associate alla biblioteca, è andato il premio social. E in questa sezione siamo protagonisti anche noi di Chiaro Quotidiano che pubblichiamo le tre opere vincitrici facendo i nostri complimenti ai poeti scelti dal pubblico social.

Volevo dirtelo – Donatella Di Martino
Stupisce anche me
la determinazione con la quale percorro la mia vita.
Nessuna bacchetta magica.
Nessun genio della lampada.
I sogni si realizzano,
anche quelli che sanno di naftalina,
dicevi.
Sono venuta a dirtelo…
Nel piccolo contenitore,
sempre un po’ traballante,
ho messo fiori rossi,
quelli che piacciono a te.
C’è un vento gelido, ora,
ma nella foto è estate:
la tua stagione.
A lungo ho pulito il vetro,
pareva assottigliarsi,
tanto che avrei voluto abbottonarti
la camicia
sempre troppo aperta.
Mi manchi papà,
volevo dirti anche questo…
Ma la voce
è rimasta schiacciata tra i denti
e le labbra serrate.
Hai sentito lo stesso
lo so
perché mi hai sorriso.
Per un attimo eterno la cornice ovata
ha aperto le braccia
e un po’ della tua estate è giunta
fino a me.
Tu sola – Antonio Spadano
Sogni d’estate
in una notte buia
passata ad aspettarti
nel silenzio profondo del mio cuore.
Leggero, il vento ti portava lontano
tra gli alberi del bosco
che ghermivano le tue angosce.
Tu sola coi capelli tra le mani
danzavi con gli angeli
che accarezzavano il tuo viso dolce.
Seduta, nel giardino fiorito,
ascoltavi l’eco di una voce lontana.
A te, Denise – Francesco D’Ettorre
Ragazza coraggiosa
e molto rispettosa,
la natura, la tua passione
che per te era una vocazione.
La tua amica il tesoro l’aveva svelato
quando te ha trovato,
a volte c’era felicità, a volte c’era inimicizia,
ma alla fine era sempre la vostra amicizia.
A dodici anni il tuo Natale fu complicato,
il tuo cuore nell’ospedale hai cambiato.
C’era la tua famiglia a supportarti
ma dopo anni non ha più potuto aiutarti.
Questa è stata l’ingiustizia,
la brutta notizia
che ci è arrivata,
quando quella giornata
ti spensi ai tuoi soli ventotto,
che adesso sarebbero diventati quarantotto.
Povera, la tua amica che
vent’anni fa lasciasti anche se
colpa tua non fu
ma era il tuo cuore che non ne volle sapere più.
Molti anni ormai sono passati
ma in tanti ti sono ancora affezionati,
il tuo ricordo non è svanito
anzi oggi è ancora più fiorito,
e questo canto a te è dedicato
per rompere il silenzio che hai lasciato.