La festa della Sacra Spina, venerdì 31 marzo, è da tradizione l’appuntamento che apre le celebrazioni della Settimana Santa. L’amministrazione comunale di Vasto ha definito un calendario delle iniziative del periodo pasquale con le celebrazioni religiose e gli appuntamenti culturali. «La Settimana Santa, con i suoi riti che affondano le radici in un passato anche molto distante da noi, rappresenta un annuale appuntamento con la tradizione che va valorizzato sotto molteplici aspetti», commenta il sindaco Francesco Menna.
Nel tardo pomeriggio della domenica delle Palme, dopo gli anni di stop a causa della pandemia, tornerà la Via Crucis e Passione Vivente realizzata dall’associazione culturale “Principe de Curtis” nel centro storico cittadino; a seguire, presso la Concattedrale di San Giuseppe, il Coro Polifonico Histonium ‘Bernardino Lupacchino dal Vasto’ terra il concerto “O vos omnes” nell’ambito delle iniziative del cinquantenario della sua fondazione. Mercoledì 5 aprile, alle ore 18:30, la Chiesa di Santa Maria Maggiore ospiterà il concerto “Suoni di Passione” della Banda ‘Fedele Fenaroli’ di Lanciano.
Il venerdì santo, alle 22, presso la Chiesa di Santa Filomena, tornerà l’antico rito dell’Ufficio delle Tenebre, con il contributo del Coro Polifonico Stella Maris. Gli eventi culmineranno nella celebrazione pasquale che l’Arcivescovo Bruno Forte presiederà in Cattedrale.
«Questo calendario – ha proseguito l’assessore alla Cultura Nicola Della Gatta – è il risultato di un lavoro di squadra portato avanti con i diversi parroci della città, con il Coordinamento delle Confraternite Vastesi guidato dal Presidente Antonio D’Annunzio, e con numerose realtà associative culturali vastesi, che meritano sincera gratitudine. Il risultato è un programma che riesce a mantenere intatto l’impianto della nostra tradizione, con la ripresa di eventi annullati in epoca pandemica, e a coniugarne esperienze nuove come quelle concertistiche.
Il patrimonio culturale – ha concluso l’assessore Della Gatta – non consta solo di monumenti e collezioni artistiche ma anche di tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, pratiche sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo, artigianato tradizionale. Questo patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere; è per questo che valorizzare i riti della Settimana Santa significa investire sulla comunità».