I rappresentanti sindacali della polizia penitenziaria delle sigle Sappe, Osapp, Uil Pa/Pp, Uspp, Fns Cisl e Fp Cgil hanno incontrato ieri il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, nella sala riunioni del carcere di Teramo, per rappresentargli la delicata situazione vissuta dal corpo negli istituti abruzzesi. A Marsilio è stata consegnata «una nota dettagliata sulla situazione dei penitenziari della regione Abruzzo, in particolare sono state evidenziate tutte le criticità che affliggono il settore e che rendono il lavoro della Polizia Penitenziaria oltremodo complicato e soprattutto con carichi di lavoro insostenibili».
I rappresentanti della polizia penitenziaria hanno «ribadito la necessità di intervenire presso il Ministero della giustizia al fine di elaborare un piano straordinario e risolutivo sull’annosa questione della carenza di personale di Polizia Penitenziaria, che allo stato vede un deficit di oltre 300 poliziotti nel solo Abruzzo.
È stato ampiamente esposta la questione del sovraffollamento della popolazione detenuta che in alcuni istituti, per esempio Teramo, supera il 150% della capienza regolamentare, una situazione che si registra con una media leggermente inferiore anche negli altri istituti della Regione».
La situazione, sostengono i sindacati, «è più complicata dalla presenza di un elevato numero di reclusi con notevoli problemi di natura psichiatrica. A tal proposito abbiamo chiesto al presidente di voler intervenire attraverso il servizio sanitario, potenziando i presidi di esperti psichiatrici e psicologi, potenziando la medicina diagnostica e, sempre nell’ottica di ottimizzare le risorse economiche e umane, è stato chiesto un intervento diretto con i vertici della Asl Regionale teso a rendere finalmente operativo il repartino ospedaliero presso il nosocomio di Pescara affinchè possa diventare polo regionale per i reclusi che necessitano di cure ospedaliere».
Nell’incontro è stato ribadito che «che queste organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del personale di polizia Penitenziaria abruzzese, permarranno in stato di agitazione fino a che non otterremo risultati tangibili volti a migliorare le condizioni di lavoro di tutti gli operatori del mondo penitenziario ed a ridare dignità ai poliziotti penitenziari abruzzesi».