Da Vasto a Lanciano per vaccinarsi: la Protezione civile organizza il trasporto dei cittadini ucraini

Da Vasto a Lanciano per permettere ai cittadini ucraini arrivati in città di vaccinarsi contro il Covid-19. È l’ultima iniziativa del gruppo della Protezione civile di Vasto per rispondere alle necessità dei rifugiati in fuga dal conflitto.

I volontari della Protezione Civile nel corso di una raccolta per l’Ucraina

«In accordo con l’assessore Della Gatta – spiega Eustachio Frangione, responsabile del Nucleo di Vasto – da oggi il nostro Gruppo organizzerà tutti i venerdì il trasporto dei cittadini ucraini nel centro vaccinale di Lanciano». La partenza è prevista alle 8.00 dalla sede della Protezione civile di Vasto al terminal bus di via dei Conti Ricci. Per adesso il numero massimo di passeggeri che i volontari della Protezione civile possono trasportare ogni giorno, è di «18 persone per viaggio, ma cercheremo di aumentare questo numero già dal prossimo venerdì».

Frangione e il gruppo di Vasto, sottolineano la «contrarietà in merito alla scelta della Asl di non abilitare il centro della nostra città a questo scopo, ma se ci dovessimo tirare indietro a rimetterci sarebbero solo i cittadini ucraini già pesantemente provati da quello che sta accadendo».

«Un servizio necessario – aggiungono il sindaco Francesco Menna e l’assessore all’Inclusione, Nicola Della Gatta – per consentire sia ai profughi di ottemperare alle disposizioni in materia sanitaria, dopo che la Asl, almeno per questa fase iniziale dell’emergenza, non ha disposto la fruibilità dei servizi presso l’hub vaccinale di via San Domenico Savio, sia alle famiglie vastesi di garantire una ospitalità serena. Abbiamo rappresentato alla direzione generale l’assoluta necessità di rivedere tale decisione, al fine di alleviare la già drammatica situazione di persone che, fuggite dal conflitto, dovrebbero autonomamente raggiungere i siti di Chieti e Lanciano. La nostra Protezione civile, con il grande spirito di servizio che la contraddistingue, si farà carico anche di questo ulteriore gesto di solidarietà».

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