È passato qualche anno dai successi in vasca di Marussia Pietrocola e Giulia De Ascentis ma, come per tutte le belle storie sportive, non è mai troppo tardi per ricordarle. È stato il comitato regionale Abruzzo della Federazione Italiana Nuoto a voler rendere nuovamente onore alle imprese sportive delle due nuotatrici vastesi, assegnando loro i Premi Speciali nell’ambito del Premio Fin Abruzzo 2022. Entrambe, da anni, hanno lasciato il nuoto agonistico intraprendendo altri percorsi professionali. Restano però vivi nei ricordi le affermazioni ottenute in vasca. Entrambe hanno collezionato un ricco palmares, con successi nazionali e internazionali impossibili da dimenticare. E, dopo aver ricevuto – anche in quella circostanza insieme – la medaglia di bronzo del Coni, arriva questo nuovo riconoscimento. Nella Sala dei Marmi della Provincia di Pescara, Marussia Pietrocola ha ricevuto il premio Martina Grimaldi – bronzo a Londra 2012 nella 10 km. – e dal presidente regionale Cristiano Carpente, mentre Giulia De Ascentis era assente per impegni lavorativi.
Poi, ha rivolto il suo messaggio ai tanti giovani presenti all’incontro. «Nella mia carriera mi sono tolto le mie soddisfazioni e devo ringraziare il comitato abruzzese che, anche oggi, mi fa sentire a casa». Negli anni delle competizioni in tutta Italia «ho visto sempre una competitività sana, eravamo sempre pronti a fare il tifo l’uno per l’altro. Abbiamo vissuto tante partecipazioni ai campionati italiani, giovanili e assoluti, e, nonostante portassimo sulla cuffia colori di società diverse, eravamo sempre come un’unica squadra».
Dalla ex nuotatrice vastese un richiamo al non ricercare a tutti i costi un risultato immediato. «Forse è un po’ un segno del nostro tempo. Sembra che tutto si possa afferrare alla velocità della luce e il risultato possa arrivare in tempi brevi». Ha invece ricordato «come io, da atleta giovanile, soprattutto nei primi anni, non brillavo a livello nazionale, ci ho messo un po’ di tempo». Ma il nuoto e, in generale, gli sport acquatici, «insegnano un senso di abnegazione che poi, nella vita da adulto, fa la differenza in qualunque percorso professionale si intende intraprendere». L’invito «ad avere pazienza» è sia ai ragazzi che ai loro allenatori, «che so quale vita complessa facciano nel seguire i ragazzi e star dietro a tante situazioni. Ma, quando si semina e si lavora bene, i risultati prima o poi arrivano. Non è per forza un risultato rapido a dare la soddisfazione».
E il ricordo è al suo successo nei 200 misti agli Assoluti del 2011. «Non ho mai vinto un campionato giovanile ma ricordo molto bene il sorriso del mio allenatore Lorenzo Galante quando abbiamo vinto il campionato italiano assoluto. C’erano tante aspettative, abbiamo avuto la pazienza di coltivarlo ed è arrivato al momento giusto».