Carnevale, norme di sicurezza e polemiche, commercianti: «Chiusi come polli in gabbia»

Coriandoli, divertimento e bimbi felici in piazza Plebiscito e polemiche al di fuori del perimetro della festa. Sì, perché se in piazza la festa è più che riuscita, non sono mancate le polemiche per le chiusure delle strade limitrofe per le norme di sicurezza imposte in caso di grandi eventi e, soprattutto, fuochi pirotecnici.

«Purtroppo esiste una parte della città che si pensa sia disabitata e improduttiva. Quasi un’immagine da cartolina, buona da conservare per ricordi nostalgici e basta. Se un po’ decadente anche meglio – scrive la consigliera di opposizione di Europa Verde Frentania, Rita Aruffo, riportando le lamentele dei commercianti della zona -. E così si pensa che nei quartieri storici di Lanciano vivano e lavorino statuine, come nel presepe. Li puoi chiudere in una bolla, come è accaduto ieri, per un intero pomeriggio, che non era consentito neppure uscire e transitare a piedi per andare a corso Roma, piazza Garibaldi, via dei Frentani».

Insomma, le nuove stringenti norme di sicurezza non hanno risparmiano nessuno, neanche i commercianti, che si sono sentiti chiusi «come polli in gabbia» per l’intera durata della festa non potendo, di fatto, approfittare del grande viavai di persone arrivate in centro per il carnevale. Ma ogni cosa, anche una festa, ha il suo risvolto della medaglia e sul banco degli imputati torna la diatriba se sia giusto o meno continuare a fare i fuochi pirotecnici in piazza Plebiscito oppure spostarsi definitivamente nel Parco Villa delle Rose luogo tradizionalmente deputato a questo genere di spettacoli.

«L’evento è stato gestito con due piani sicurezza differenti, avendo diviso la piazza in due aree – commenta Raffaele Jair, organizzatore dell’evento -. Ho assistito ad un paio di incontri tra la ditta che ha realizzato lo spettacolo pirotecnico e la questura: posso assicurare che nessuno ha voluto chiudere “animali in gabbia”, ma semplicemente ci si è attenuti alle norme, che a volte per alcuni possono risultare come disagi, ma ad oggi bisogna decidere da che parte stare – continua Jair – da quella che vuole che la gente arrivi a Lanciano ed i cittadini possano godersi degli spettacoli dopo due anni di pandemia oppure da quella che sceglie di non fare nulla e immobilizzarsi al nulla lasciando morire commercio e possibilità che la gente possa godersi momenti di gioia ed aggregazione».

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