Andare oltre la proroga. Serve la riapertura delle piante organiche per dotare i tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona dell’indispensabile personale amministrativo, ma anche elaborare un progetto di lungo termine per la giustizia in Abruzzo. È la posizione dell’Ordine degli avvocati di Vasto alla notizia della proroga fino al 1° gennaio 2025 delle quattro sedi giudiziarie che rischiano la soppressione disposta dalla riforma della geografia giudiziaria. L’emendamento è stato approvato in commissione congiunta Affari costituzionali e Bilancio del Senato su proposta di Etelwardo Sigismondi e Guido Liris (Fratelli d’Italia).
«A fronte della modifica della proposta di emendamento che originariamente prevedeva tre anni di proroga e apertura delle piante organiche, ribadiamo che, come sempre affermato, le proroghe di uno, due o tre anni, che non vengano seguite da procedure di reclutamento del personale amministrativo, costituiscono un grave danno in termini di efficacia e di efficienza del sistema giustizia», afferma Maria Sichetti, presidente dell’Ordine forense vastese. «Urge un intervento decisivo e tangibile, volto alla stabilizzazione della Giustizia nel medio e nel lungo termine sul territorio abruzzese, prossima al cittadino e celere nella sua operatività. E per superare lo “scempio” della geografia giudiziaria attuato nel 2012, bisogna convocare un tavolo tecnico, attorno al quale occorre incontrarsi e discutere per elaborare il “modello Abruzzo”, un vero e proprio laboratorio in cui studiare ed elaborare più soluzioni e da cui far emergere le peculiarità che caratterizzano i singoli tribunali abruzzesi, in linea con quanto già condiviso e discusso nel corso dell’incontro avuto a dicembre presso il ministero della Giustizia».