Cosa hanno in comune Valentina Ferragni e Francesca Fantuzzi? All’apparenza nulla ma ad accomunare la influencer e la moglie del calciatore del Sassuolo Domenico Berardi c’è l’essere state attaccate ed offese da perfetti sconosciuti che dalle pagine di Facebook hanno pensato bene di far piovere insulti e minacce sulle due giovani donne “colpevoli”, la prima di non essere degna di rappresentare un noto marchio di intimo e la seconda di aver festeggiato con troppa enfasi la rete del compagno durante la gara del campionato di serie A tra Sassuolo appunti e Milan.
Ma il fenomeno del cyberbullismo non è qualcosa di apparentemente lontano, anzi ci riguarda tutti perchè sono numerose le persone che ogni giorno sulla rete, nel web o sui social network sono vittima di comportamenti persecutori e denigratori. Un fenomeno preoccupante che legato a quello del bullismo interessa anche i più giovani. Ed è proprio per tutelare loro ma al tempo stesso informare anche le famiglie che l’Istituto Comprensivo “G. D’Annunzio” di Lanciano ha tenuto, nella ricorrenza della Giornata Nazionale contro il Bullismo ed il Cyberbullismo un incontro con la professoressa Annateresa Rocchi dell’Aps AntiHater: l’obiettivo è quello di difendere i minori dai pericoli della rete e dalle mille insidie che spesso possono celarsi anche dietro la copertina di un semplice videogame.
«Sensibilizzare – afferma la dirigente scolastica, professoressa Anna Di Nizio a Chiaro Quotidiano – è il primo fondamentale passo per avvicinarsi nella comprensione di certe tematiche. Come istituto abbiamo la mission di coinvolgere le famiglie in tutte le iniziative educative e didattiche che mettiamo in campo. La loro presenza in questa giornata è a maggior ragione importante. Gli alunni della secondaria – prosegue la dirigente – sono quelli apparentemente più esposti a queste problematiche perchè fruiscono del digitale in maniera più massiccia (attraverso pc e smartphone) ma l’invito è esteso a tutti i genitori perchè si nota una precocità sempre più diffusa verso l’utilizzo delle tecnologie e dei suoi rischi. Il dialogo tra scuola e famiglia è fondamentale ed il loro messaggio deve arrivare chiaro e come una voce sola nella testa degli studenti perchè altrimenti verrebbe veicolato in maniera sbagliata e con una connotazione antieducativa».
«Il recente pestaggio avvenuto in una scuola di Pescara – afferma la professoressa Annateresa Rocchi – con il fatto riportato sui social, ci dimostra come siano purtroppo attuali i casi di bullismo e cyberbullismo e spesso la diffusione e la viralità di queste immagini sulla rete comporta danni ben più gravi e profondi di un semplice livido. Le parole aggressive ed ostili vanno combattute con la conoscenza ma anche con l’amore e con la mia associazione AntiHater continuo a lavorare nella formazione di studenti, genitori, docenti e dirigenti per portare avanti questa mission. La scuola – ha sottolineato la relatrice – fa già molto anche attraverso la legge preventiva n° 71 che dal 2017 tratta di questi temi ma è vitale la presenza della famiglia che possa guidare al corretto uso dei social, che non sono assolutamente da penalizzare, ma vanno fruiti in maniera corrette per apprendere e conoscere».