Soldi falsi: nel 2022 sequestrati 26.650 euro. Fenomeno concentrato a Vasto, Lanciano e San Salvo

Nel corso del 2022, la guardia di finanza ha sequestrato 25.650 euro in 500 banconote false in provincia di Chieti. Il fenomeno si concentra soprattutto a Vasto, San Salvo e Lanciano e, in misura minore, a Chieti, San Giovanni Teatino e in quelli a vocazione turistica. I reati, al momento a carico di ignoti, sono stati segnalatati alle Procure di competenza.

La “classifica” delle banconote false sequestrate trova al primo posto il taglio da 50 euro (398 esemplari, per un valore di 19.900 euro), seguite da quelle da 20 euro (45, per un corrispondente valore pari a 900 euro) e, quindi, da 100 euro (37 biglietti, per un corrispondente valore pari a 3.700 euro); a proseguire, si rilevano quelle da 10 euro (12 pezzi) e 6 da 5 euro; per quanto riguarda, infine, i tagli di maggior valore, si annoverano due banconote da 500 euro.

Le banconote, spiegano le forze dell’ordine, sono state spese soprattutto nei grandi centri commerciali ed esercizi della grande distribuzione (oltre vari supermercati locali e Autogrill dell’autostrada) o versate nelle casse continue degli Istituti di credito.

«La Banca d’Italia sottopone ad accurata verifica le banconote, per il tramite del Centro Nazionale Analisi (Cna) e, selezionati quelli accertati essere contraffatti, li rimette periodicamente alla Sezione Tutela Economia del Nucleo Pef Chieti. È cura dei finanzieri interessare la Procura della Repubblica competente, in ragione del luogo in cui la banconota è stata scambiata ed eventualmente avviare specifiche indagini volte a rilevare, dove possibile, il potenziale “spacciatore” e ricostruire l’intera filiera del falso nonché eventuali collegamenti con episodi criminosi che hanno interessato la provincia teatina».

Michele Iadarola

Il comandante provinciale, Michele Iadarola, aggiunge che «i metodi di contraffazione scoperti evidenziano sempre una maggiore tecnologia con il ricorso a sofisticate strumentazioni ed è per tale motivo che sempre alta deve essere l’attenzione del cittadino nella ricezione/spendita delle banconote, anche senza tralasciare quei minimi segni sulle stesse che possano celare tanto un’abile quanto una grossolana contraffazione».

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