Regionali, il Pd cerca il candidato presidente: Paolucci e Menna papabili

L’opzione uno si chiama Silvio Paolucci. L’opzione due Francesco Menna. Ma nella scala delle priorità del Partito democratico abruzzese ormai non è più una suggestione un’eventuale inversione di posizioni. Anzi prende corpo quello che, sottotraccia, ormai più di qualcuno nel partito chiama ballottaggio interno. La posta in palio è la candidatura a presidente della Regione. La corsa per le regionali del 2024 sembra lontana, ma il clima è da campagna elettorale permanente. Lo stesso che si è respirato nel 2022 tra le comunali di giugno e le politiche di settembre.

Nel mezzo si inserisce la partita per il congresso in cui il Pd sceglierà il segretario nazionale. Nel Vastese gli amministratori comunali si sono già schierati quasi all’unanimità con Stefano Bonaccini, il presidente dell’Emilia Romagna favorito nella corsa in cui la principale avversaria è la vicepresidente, Elly Schlein. E proprio la cena pro Bonaccini del 20 gennaio a San Salvo, voluta dal segretario locale dem, Antonio Boschetti, ha messo fianco a fianco Paolucci e Menna, entrambi a prendere la parola davanti alla platea di amministratori e militanti. Non sono passate inosservate le frecciate che Menna ha rivolto alla Giunta regionale di centrodestra.

Da sinistra: Paolucci, Menna e Boschetti (foto dalla pagina Facebook del circolo Pd di San Salvo)

Il sindaco di Vasto pare non tirarsi indietro. «Credo che fare il sindaco sia la cosa più bella che una persona che ama la politica possa fare», ha detto mercoledì partecipando a Parla Chiaro, il format di attualità, politica e approfondimento di Chiaro Quotidiano.

«Il lavoro più bello e più entusiasmante, io vorrei farlo a vita. Altrettanto il presidente della Provincia, perché sei il sindaco di 104 sindaci in un certo senso, quindi sei il coordinatore e l’uomo del dialogo di altri 104 colleghi che portano le tue stesse speranze, i tuoi stessi sogni, le tue stesse ambizioni. Io voglio fare il sindaco e il presidente della Provincia fino al 2026, perché c’è una programmazione da mandare avanti: le vecchie stazioni, tra cui quella di Vasto, le rotatorie, tra cui quella di San Lorenzo, la viabilità, recuperare parcheggi, tra cui il vecchio deposito di Vasto Marina, la Via Verde della Costa dei Trabocchi, dire “no” alla speculazione e alla cementificazione selvaggia lungo la costa, insomma tutta una serie di programmazioni che mi stanno a cuore e che voglio portare a termine fino al 2026 per cederle a chi verrà dopo. Fare il sindaco dei sindaci, cioè il sindaco dell’Abruzzo, sarebbe per me anche questo un ruolo bellissimo da fare laddove mi consentano di finire il mio lavoro, che è quello del sindaco. Silvio Paolucci, oltre a essere un amico e un fratello maggiore, credo che sia la persona più adatta a fare il presidente della Regione Abruzzo perché fin da quando era ragazzo, ovvero fin da quando eravamo ragazzini, ha fatto politica e perché chi ha fatto cinque anni l’assessore regionale e cinque il consigliere regionale, ha la consapevolezza e la maturità per fare il presidente della Regione ma, soprattutto, ha una dimensione regionale ed è consapevole che l’Abruzzo non è bagnato da tre mari».

I tempi non sono poi così lunghi. Se la legge elettorale regionale rimarrà quella attuale, per il sindaco candidarsi alla regione significherebbe dimettersi sei mesi prima delle elezioni. A quel punto si riaprirebbe anche la sfida per palazzo di città.

Ecco la puntata di Parla Chiaro in cui, dal minuto 53, Menna risponde alle domande sulle regionali:

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