«Siamo in una situazione liquida, in cui tutto è in divenire e ogni cosa può cambiare in un attimo. Intanto noi restiamo pronti ad aiutare». Così Maurizio Spagone, lancianese operatore umanitario della Croce Rossa Italiana, parla dell’emergenza in Ucraina, dopo i giorni di lavoro nel Centro Operativo Emergenze ad Avezzano. Sono infatti partiti proprio dall’Abruzzo i primi aiuti umanitaria della Croce Rossa Italiana direzione Ucraina. Un convoglio con quattro autoarticolati e due macchine leggere con dieci volontari e operatori a bordo con un carico di medicinali, generi alimentari, coperte e kit di primo soccorso.
«Sono stato nella missione dopo il terremoto in Albania nel 2019 quindi so cosa vuol dire ritrovarsi in zone dilaniate dalla sofferenza – dice Maurizio, questa volta rimasto a Lanciano, in attesa di nuove disposizioni – ma il nostro lavoro è aiutare e questo faremo».
Maurizio è in CRI dal 2004, come autista di ambulanze, nel 2014 nell’unità mobile di rianimazione di Lanciano fino a quando nel 2018 è entrato nella CRI nazionale in cui «anche se hai la qualifica di autista, poi ti ritrovi a fare di tutto». E così è stato quando sono stati accolti in primi profughi afghani ad Avezzano, in Albania, come già detto, oppure durante il duro lockdown del 2020, quando era necessaria forza lavoro per montare, smontare e caricare strutture e attrezzature in giro per l’Italia. «Nella squadra che è venuta qui a Lanciano a smontare la struttura da portare a all’ospedale di Campobasso c’ero anch’io. – ci racconta – In CRI dare una mano è fondamentale, soprattutto in situazioni di crisi».
E dell’emergenza in Ucraina e di come si evolverà la staffetta degli aiuti poco si sa, ma in attesa di nuove disposizioni dal Ministero della Difesa, la Croce Rossa Italiana, come corpo militare ausiliario delle forza armate italiane, non resta di certo a braccia conserte. Come ha ricordato lo stesso presidente CRI, Francesco Rocca, questa è stata la prima missione della Croce Rossa Italiana a supporto dell’attività della Consorella ucraina. Ce ne saranno altre, strutturate in base alle esigenze che via via si presenteranno. Come sempre, la CRI sarà attiva finché ce ne sarà bisogno. Parallelamente, come struttura operativa della Protezione Civile, si sta già supportando la missione di invio aiuti umanitari diretti in Polonia, partita sempre stamane da Avezzano.
«Il nostro materiale inviato la settimana scorsa è stato subito preso in carico dalle sorelle del posto e sono loro, come di consueto, che poi si preoccupano di smistare il tutto e di inviare dove ce n’è bisogno. – ci spiega ancora Maurizio – Noi non inviamo i beni delle raccolte di privati o enti di beneficenza, ma solo quello che ci arriva dalle direttive ministeriali. Ultimo carico? Medicinali, che partiranno a breve».
Intanto il conflitto non cessa a smettere e l’emergenza umanitaria cresce ogni giorno di più e si presenta come tra le più serie della storia recente. «Quando c’è un conflitto, purtroppo, è tutto in divenire e cambia tutto velocemente. – conclude Spagone – Speriamo che le notizie presto inizieranno a migliorare ma noi, comunque sia, restiamo a disposizione».