Tifosi ed amministrazione chiudono le porte al Lanciano Calcio 1920

Che la situazione del calcio rossonero non fosse rosea lo si era capito da tempo con una tifoseria ed una città sempre più lontane dalla squadra: una frattura che sotto la gestione Pincione è diventata insanabile al di là del risultato sportivo. Poi il problema dello stadio Biondi e l’esilio forzato tra San Vito Chietino e Scerni, hanno fatto calare, forse definitivamente, il sipario su un rapporto tribolato. A mettere la pietra tombale sulla questione è stata la petizione lanciata dal gruppo ultras degli Anxa Rebel che ha chiesto con forza di non far rientrare l’attuale società del Lanciano Calcio negli impianti sportivi della città. «Ringraziamo chi ha firmato la petizione – si legge nella nota dei tifosi – e chi, come “Quelli del Biondi” ci ha aiutato a sostenerla: abbiamo raggiunto le duecento firme e siamo andati ad incontrare l’assessore allo sport Danilo Ranieri e il sindaco Filippo Paolini». Una richiesta quella dei supporter frentani che sembra essere in linea con quella della dirigenza visto che il direttore generale Iapaolo ha affermato che «il club non rientrerà a Lanciano per decisione della proprietà e perché si è deciso di continuare a lavorare tra San Vito e Scerni anche a causa dei costi elevati delle strutture lancianesi».

Nell’incontro il sindaco Paolini ha preso atto di questa posizione del Lanciano Calcio e visto che, l’attività del club si svolge completamente fuori città, si è detto disponibile ad attivarsi per far rimuovere il nome di Lanciano da quella squadra. «Il nostro obiettivo è stato raggiunto – sottolineano ancora i Rebels – e da ora in poi la nostra posizione sarà improntata verso la più totale indifferenza verso quella società. Rimarremo attivi come gruppo tifando come sempre il Lanciano Special, a cui non mancherà mai il nostro supporto, aspettando di tornare sui gradoni della Curva Sud Ezio Angelucci,con una società degna di essere chiamata Lanciano».

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