Soddisfazione, nonostante le pesanti assenze di ieri. I sindaci che ieri hanno firmato il nuovo statuto del Civeta diventato società hanno commentato positivamente la trasformazione dell’ormai ex consorzio.
Il primo cittadino di Cupello, comune sede dell’impianto, Graziana Di Florio, ha salutato la giornata come «storica per tutto il comprensorio vastese». «Ringrazio i sindaci di Vasto, San Salvo, Scerni e l’Unione dei Comuni delle comunità montane che, insieme a noi, hanno acconsentito a tale processo. Nello spirito di unità, di collaborazione e di difesa del territorio, andiamo avanti per questa strada». Sulla stessa lunghezza d’onda Scerni, il cui primo cittadino Daniele Carlucci dice: «Le emergenze energetiche e dei rifiuti del presente sono temi su cui noi amministratori abbiamo il dovere di decidere. Il futuro del Civeta sarà nelle prossime settimane governato da un nuovo CdA che deve essere lungimirante e capace di cogliere le nuove sfide. La società è un patrimonio di tutti, anche dei sindaci non presenti all’atto di costituzione che possono tornare da subito protagonisti insieme a Vasto, San Salvo, Cupello e Scerni».
«Ora – aggiunge Emanuela De Nicolis, sindaco di San Salvo – dobbiamo vincere la sfida più importante, quella della competitività mantenendo basse le tariffe di conferimento dei rifiuti, mantenendo alti gli standard nella raccolta differenziata».
A far da contraltare ai toni entusiastici dei citati sindaci, ci sono i gruppi consiliari di opposizione di Cupello (Insieme per Cupello e Risposta civica) che giudicano l’assenza dei quattro Comuni fondatori una «débâcle manifesta e inquietante». «La destra mostra una spaccatura rilevante che si consuma su uno dei temi centrali per l’avvenire del Vastese, la gestione dei rifiuti. I limiti di uno statuto malcopiato e denso di contraddizioni sul quale tutta l’opposizione cupellese è intervenuta imponendo migliorie significative, pare non coincidere con la volontà politica di promuovere il consorzio verso il futuro».
I due gruppi analizzano poi le altre due recenti notizie sulla gestione dei rifiuti: i dati aggregati sulla raccolta differenziata (che per limiti del catasto nazionale si riferiscono al 2020) e il finanziamento di 20 milioni di euro per il biodigestore del Civeta: «Registriamo la collocazione tra gli ultimi posti del Comune di Cupello riguardo la raccolta differenziata con il 64,42%. Da Comune riciclone (protagonista assoluto fino al 2006), passiamo in una posizione da fanalino di coda. Ci domandiamo, davanti a dati così disarmanti, da dove arriveranno i rifiuti rispetto all’impianto di digestione anaerobica del quale il sindaco ha vantato il “successo” dell’ingente finanziamento per un progetto che non è farina del sacco della sua amministrazione comunale. In che modo tale finanziamento si sposa con il progetto di finanza appaltato a metà del decennio scorso alla Ladurner e già in fase avanzata di realizzazione? Quale sarà l’impatto ambientale? Che ruolo avranno il Civeta e il nostro Comune, forte di questo stanziamento? Quale benefici saranno riversati in favore della nostra comunità?».