Ha 27 anni, è un’attrice, è originaria di San Vito Chietino, dove torna appena può per stare con la famiglia. È Eva Cela, giovane promessa del cinema italiano che, per i milioni di spettatori che hanno seguito Esterno Notte, è stata Agnese Moro, la figlia del presidente del Consiglio rapito e poi ucciso dalle Brigate Rosse nella primavera del 1978. Il film di Marco Bellocchio, trasmesso a novembre da Rai 1 in tre puntate, e da domani, 17 dicembre, su Netflix, racconta i 55 giorni più lunghi della Repubblica italiana, quelli del rapimento di Aldo Moro e contestualmente, per Eva, è stato un trampolino di lancio.
«Quando ho incontrato per la prima volta Bellocchio non ci potevo credere. Una volta uscita, ero talmente eccitata – racconta Eva a Chiaro Quotidiano – che ho subito chiamato mio padre ma avevo la bocca impastata e neanche riuscivo a parlargli per l’emozione. Quando poi ho fatto il provino vero e proprio – confessa – ho pensato che se non fossi stata io, non avevo capito nulla dei rapporti umani». Ed in effetti ci aveva preso perché il suo documentarsi su Agnese, sulla famiglia Moro, sulle lettere dalla prigionia ed i suoi studi di cinematografia le erano valsi la parte per indossare i panni della terza figlia dell’allora presidente della Democrazia Cristiana.
Nel 2019, infatti, dopo essere stata una stella della ginnastica aerobica con all’attivo le partecipazioni a tre campionati europei e un mondiale, studia recitazione al Centro Sperimentale di Cinematografia concludendo il corso nel 2021, proprio quando ottiene la parte in Esterno Notte. «Ho avuto la possibilità di lavorare in mezzo ai giganti del cinema italiano e non mi hanno mai fatto sentire un’esordiente e credo che la loro grandezza stia proprio in questo», dice ancora Eva. «Interpretare il ruolo di Agnese Moro mi ha permesso anche di vivere una parte della storia dell’Italia che, per forza di cosa, non avevo vissuto – continua – e sentirsi immersa in quegli anni è stata un’esperienza forte». Nello stesso tempo è stato molto bello sapere che a casa, a San Vito, c’era chi faceva il tifo per lei. «Mentre andavano in onda le puntate, quasi non riuscivo a seguire la tv per i continui messaggi che mi arrivavano dai miei amici – ci racconta sorridendo -. Per non parlare poi di quelli ai miei genitori. Mi hanno raccontato tutto, dal primo all’ultimo messaggio ricevuto. Mi piace sapere cosa accade a casa mia».
Ma Esterno Notte è stato solo il primo passo verso altri progetti a cui Eva sta già lavorando per il 2023. «Sono impegnata in un film in cui si parla di Ilva di Taranto, poi c’è una commedia romantica, poi ancora una serie sul brigantaggio e Supersex, la serie incentrata sulla vita di Rocco Siffredi. Insomma – conclude Eva -, sono tanti bei progetti, tutti diversi tra loro e sono felice di poter scegliere cosa fare». Ed ha tutta la voglia di fare bene, mettendosi «testa sotto a lavorare» com’è abituata a fare sin dai tempi della ginnastica.