La rotonda di Vasto Marina sarà abbattuta e ricostruita. Per eliminare il degrado di uno dei simboli della riviera, il Comune farà una struttura completamente nuova. Con la determina numero 1241 del 6 dicembre firmata da Luca Mastrangelo, dirigente del settore Opere pubbliche, il municipio ha affidato l’incarico di progettazione a un professionista vastese, l’ingegner Mario Fioriti.
Agli inizi della scorsa estate la rotonda era stata chiusa ai pedoni perché un sopralluogo eseguito nel locale sottostante la terrazza aveva evidenziato problemi strutturali. La balconata affacciata su lungomare Cordella e sulla spiaggia era stata riaperta solo dopo una puntellatura. Muffe per anni visibili dall’esterno e infiltrazioni d’acqua e umidità avevano minato sicurezza ed estetica della struttura. Criticità di cui ad agosto Piergiorgio Molino, presidente di Vivere Vasto Marina, il consorzio dei commercianti, aveva parlato in un’intervista rilasciata a Chiaro Quotidiano.
Rimettere a nuovo quello che è un simbolo della riviera è uno degli obiettivi del programma triennale dei lavori pubblici 2023-2025 approvato dalla Giunta Menna il 17 novembre. Per i lavori sono previsti 150mila euro di fondi comunali. «La rotonda di Vasto Marina – scrive Mastrangelo nel documento – è uno dei luoghi simbolo della riviera del Comune, è ubicata nel lungomare Cordella ed è uno spazio molto importante e rappresentativo della città, nonché punto di ritrovo, soprattutto nella stagione estiva, per le generazioni più giovani» L’obiettivo è la «ristrutturazione globale», anche per creare «locali di servizio per la collettività e per lo svolgimento di attività di promozione turistica».
Del belvedere semicircolare di viale Dalmazia «è stata valutata la complessiva ristrutturazione che prevede la completa demolizione e ricostruzione al fine di restituire alla collettività un’area più funzionale per lo svolgimento delle attività e dei momenti di aggregazione sociale».
Inaugurata nel 1954, la rotonda di Vasto Marina ha ospitato il dancing da Mimì e l’Azienda di soggiorno e turismo. Poi è divenuta in parte bagno pubblico e in parte camerino per gli artisti che si esibivano d’estate sul palco montato nel parcheggio adiacente. Fino al completo degrado e alla chiusura.