Quando la satira incontra il sacro: Lucio Trojano e la Natività

Un celebre motto di autore anonimo afferma che, “ridere è un cosa seria ma non puoi farlo con chiunque“. Una grande verità soprattutto nei tempi moderni dove per strappare una risata o anche solo un pò di simpatia verso chi guarda bisogna spesso ricorrere a termini o ad argomenti non certo irresistibili. La satira, che delle risata è una parente stretta, si dovrebbe invece basare su allusioni, humour o anche sul semplice accostamenti di personaggi e fatti all’apparenza troppo diversi e lontani per finire disegnati insieme su una tavola o un quadro. Uno che nella sua lunga carriera ha fatto di queste “singolari unioni” un marchio di fabbrica della propria arte è senza dubbio il maestro Lucio Trojano che fino all’8 gennaio 2023 espone alcune sue opere all’interno della rassegna “Riscopriamo il Presepe” ed in particolare nel settore delle “Matite al Dante” in quella che negli anni è stata ribattezzata la “Stalla Satira – Il Presepe dello Spirito”.

Nella tavole che il maestro lancianese ha allestito tra le arcate dell’Auditorium Diocleziano di quelle “singolari unioni” di cui parlavamo prima ce ne sono davvero tante: Re Magi che insieme ai classici incenso e mirra portano scatole di vaccini, un San Giuseppe seduto in sala parto con tanto di bue ed asinello in trepidante attesa, e addirittura un Gesù Bambino che, nonostante sia appena nato, scappa impaurito dalla sua mangiatoia già circondata da tasse, rapine, guerre, droga, inflazione, sequestri, mafia e terrorismo. Una satira che, come nel caso di quest’ultima opera citata induce un “sorriso amaro” che ci spinge ad una riflessione su quei mali del mondo su cui anche il neonato Figlio di Dio deve già avere a che fare. Ma nelle tavole di Trojano c’è anche una speranza di pace ed un poco celato, ma sano campanilismo, che ad esempio lo spinge a ritrarre un bambinello che viene al mondo non nelle classiche e canoniche grotte o mangiatoie, ma sul selciato di piazza Plebiscito tra la Torre Civica e la cattedrale della Madonna del Ponte: una lancianesità strabordante di cui anche suo padre è investito, lasciandosi andare all’esclamazione: “E’ nato è Frentano”.

Del resto Lucio Trojano seppure residente da anni a Roma è nato nel 1934 proprio a Lanciano, e questa sua “abruzzesità” non lo lascia mai, anzi con il passare degli anni il legame con la terra natia diventa più forte: come dimenticare la bellissima serie di volumi dedicati alle antiche genti italiche. Trojano è da tantissimi anni presente nel cartooning italiano come grafico, umorista, illustratore e fumettista e, numerose volte è stato giurato in prestigiose rassegne nazionali ed internazionali. Ha pubblicato diversi libri e collaborato con riviste e periodici. Fra i più importanti riconoscimenti si ricordano la “Palma d’Oro” al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera, il Premio Consiglio d’Europa quello all’Esposizione Mondiale della Caricatura di Berlino. Ma anche in patria Trojano è molto stimato come dimostrano il Frentano d’Oro ricevuto nel 2008 o la carica di Mastrogiurato ricoperta nel 2014. Le sue opere si possono ammirare in musei e gallerie d’Italia e del Mondo.

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