Dopo oltre vent’anni di appelli caduti nel vuoto, il raddoppio della statale 650 Trignina è solo un’intenzione. «La questione si affronta essendo concreti – dice il senatore Etelwardo Sigismondi (FdI) – Non bisogna creare facili illusioni. Dopo anni di discussioni sulla sicurezza di quella strada fondamentale, al momento non esiste neanche uno studio di fattibilità, quindi nemmeno un’analisi dei costi».
Costi che, secondo Stefano Moretti, consigliere comunale di minoranza a Monteodorisio, sarebbero troppo alti: «Per i tratti rettilinei senza particolari asperità il prezzo è di circa 7,5 milioni a chilometro. Per i viadotti arriviamo a 25 milioni a chilometro», sostiene e facendo riferimento a importi relativi alla costruzione delle autostrade.
«La messa in sicurezza di quella strada – afferma Sigismondi – passa per il raddoppio della carreggiata. Il primo passo è programmare l’intervento. Evidentemente in passato si è ritenuto non necessario il raddoppio. Ma ora ci sono alcune novità: la nascita del polo logistico di Amazon nella zona industriale di San Salvo; i porti di Vasto e Termoli sono stati elevati al rango di porti nazionali; la Commissione europea ha proposto al Parlamento europeo di estendere anche alla dorsale adriatica le Ten-T (le reti transeuropee di trasporti, n.d.r.); inoltre è vero che la Trignina attraversa due regioni, Abruzzo e Molise, ma è altrettanto chiaro che il discorso può essere allargato anche alle vicine Campania e Lazio. Quindi bisogna fare squadra e sinergia. Ora la politica deve fare in modo che si muovano i primi passi affinché la programmazione riguardi la Trignina. Lo strumento giusto può essere il nuovo contratto di programma tra ministero delle Intrastrutture e Anas ancora da stipulare, anche se in ritardo, visto che era previsto per lo scorso anno, ma che si può rivelare utile a realizzare il raddoppio della Fondovalle Trigno». Lì si valuterà quanto costa costruire la seconda carreggiata.
