«Ci dobbiamo mettere in testa che la Statale Trignina non è pericolosa in sé, ma lo diventa se gli automobilisti non rispettano il codice della strada». A dirlo, durante la riunione di stamattina a San Salvo, è stato il rappresentante dell’Anas Abruzzo, l’ingegnere Enzo Di Vittorio.
È stato, poi, lo stesso funzionario dell’ente proprietario della strada a sottolineare con forza che l’unione di intenti fine a se stessa non porterà alla realizzazione dell’opera di potenziamento: «Come prima cosa c’è bisogno di un atto di programmazione tra Regione e Ministero. Se quelle di stamattina restano solo parole nelle riunioni, state certi che il raddoppio della SS 650 non lo vedremo mai. Attualmente ci sono più soldi che progetti, per questo suggerisco di non soffermarsi sulla provenienza delle risorse necessarie. E per quanto riguarda eventuali difficoltà, oggi la tecnica ci permette di realizzare il raddoppio anche nei tratti in galleria o dei viadotti».
Infine, Di Vittorio, sulla presenza in massa di mezzi pesanti ha aggiunto: «A causa della chiusura del tratto in territorio di Sant’Angelo del Pesco della SS 652, gran parte del traffico di tir e camion si è riversato sulla Statale Trignina».
Su quest’aspetto, gli altri presenti – pur riconoscendo l’importanza del rispetto dei limiti di velocità – hanno sottolineato che una strada simile «non può continuare ad avere tempi di percorrenza da mulattiera a causa delle code di tir e camion».
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