Per il raddoppio della Trignina manca il progetto. Sarà nominato un comitato istituzionale

L’ipotetico raddoppio della Statale 650 “Trignina”, nonostante oggetto di discussione da vent’anni, muove i primissimi passi. Sulla realizzazione dell’importante opera pubblica non ci sono ancora idee su tempi di realizzazione e necessità finanziarie perché, innanzitutto, manca un progetto.
È quanto è venuto fuori dal partecipato incontro istituzionale tenutosi stamattina nell’aula consigliare del Comune di San Salvo alla presenza dei rappresentanti abruzzesi e molisani: prefetti delle tre province (Chieti, Campobasso e Isernia), rappresentanti regionali e provinciali, parlamentari dei due territori (Etelwardo Sigismondi, Alberto Bagnai e Costanzo Della Porta in aula e Luciano D’Alfonso da remoto), presidente della Camera di Commercio di Chieti-Pescara e sindaci dei comuni che si affacciano sulla vallata del Trigno.

Il prefetto Armando Forgione

A fare gli onori di casa il primo cittadino Emanuela De Nicolis e il presidente del consiglio comunale Tiziana Magnacca concordi nell’affermare che un’opera simile «non può più essere rimandata» e che «l’attenzione sul tema nasce dalle sollecitazioni dei cittadini che non si sentono più sicuri. L’obiettivo è portare a casa il risultato senza campanilismi né differenze di colore politico».

AL DI LÀ DEI BUONI PROPOSITI – L’incontro fa seguito a quello in prefettura del 20 ottobre scorso. Nei numerosi interventi tanti buoni propositi, unità d’intenti, disponibilità a interloquire con i ministeri e, soprattutto, l’unanimità nel riconoscere il raddoppio l’unica soluzione per rendere più sicura questa arteria: niente di nuovo rispetto a quanto sentito nei decenni passati.
A sottolineare che c’è bisogno di qualcosa di più è il prefetto Armando Forgione: «Quella strada la percorrevo 35 anni fa ed è rimasta uguale, perché? Nella precedente riunione è stata la stessa Anas a rispondermi: in tutti questi anni non ci sono stati progetti, è mancato qualcuno che lo facesse. Considerata la presenza dell’Università, perché non la coinvolgiamo? Abbiamo delle potenzialità, mettiamole a frutto».
Dallo stesso prefetto è arrivato l’invito a costituire un comitato formato da un rappresentante dei vari enti coinvolti da formalizzare in un prossimo incontro a Chieti da tenersi entro due settimane.

Il presidente della Provincia di Chieti, Francesco Menna

Tra i vari interventi, da citare quello del senatore vastese Etelwardo Sigismondi che ha definito questi primi passi «l’anno zero» per il raddoppio della Trignina: «Non esiste neanche un progetto di fattibilità tecnico-economica per il raddoppio delle corsie, bisogna recuperare il tempo perso avviando un tavolo di lavoro che coinvolga il ministero delle Infrastrutture, l’Anas e le regioni Abruzzo, Molise ma anche la Campania e Lazio oltre agli enti locali. Non bisogna però creare false aspettative sulla realizzazione». Poi, la stoccata al sindaco e presidente della Provincia Francesco Menna a qualche sedia di distanza: «Ci deve essere unanimità. Ci sono progetti che non si fanno perché i Comuni non si mettono d’accordo sul percorso… ho sentito che c’è chi dice “Meglio perdere i soldi che fare un brutto progetto”, questo non deve accadere»; il chiaro riferimento è alla perdita del finanziamento per la variante alla Statale 16.
«Se queste resteranno solo parole nelle riunioni, il raddoppio non lo vedremo mai», la chiosa dell’ingegnere Anas Abruzzo Enzo Di Vittorio.

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