Quella di Fosso Marino è una diatriba che sembra destinata a non finire. Al centro delle polemiche politiche, di associazioni ambientaliste e di residenti, l’area di Vasto Marina è un eterno “cantiere aperto”, in cui ogni intervento alimenta il fuoco inestinguibile della querelle.
A riprendersi il palcoscenico è la condotta di scolo realizzata per “intubare” Fosso Marino in occasione dei lavori che hanno preceduto il Jova Beach Party del 19 e 20 agosto. Intervento che, fin dall’inizio, aveva fatto storcere il naso a molti, scettici in merito alla resistenza del tubo al maltempo, e che sembra destinato a generare nuovi scontri. Se, infatti, il canale non è stato messo a dura prova da condizioni meteo particolarmente inclementi, la pioggia più abbondante del mese di ottobre è riuscita a spezzare il tubo di scolo. L’acqua ne ha trasportato via un pezzo e il canale ha ripreso il suo alveo.
Realizzazione della vasca di raccolta, tubo di scarico sotterraneo, lavori all’area, spostamento dei chioschi dei panini, nella serie di interventi del Comune di Vasto per riqualificare la zona di Fosso Marino in cui, dopo il Jova, sono previsti eventi anche per la prossima estate, alcuni presentati di recente.
Al centro delle cronache, anche le indagini sugli scarichi abusivi. L’area ospita infatti un canale di acque bianche reso spesso maleodorante, anche nel recente passato, proprio dagli smaltimenti illeciti. Vicenda su cui sono iniziate di recente le indagini di guardia costiera e polizia locale, impegnate nelle ricerche per risalire alla provenienza degli scarichi con l’impiego di un liquido tracciante.