«Abbiamo ripreso lo studio del 2018 e nei prossimi mesi ne realizzeremo uno ancora più dettagliato da proporre all’amministrazione comunale». Dopo un temporaneo stop, Alessandro Di Martino, il presidente di Anxam, società che gestisce i servizi cimiteriali, torna a parlare di tempio crematorio e dell’effettiva possibilità di realizzarlo all’interno del cimitero di Lanciano di via della Pace.
«Con la realizzazione del blocco nuovo nell’area nord era prevista la creazione di un apposito spazio per realizzare il tempio crematorio. – spiega Di Martino a Chiaro Quotidiano – Nel contratto di affidamento del 2015, il Comune indicava l’Anxam come soggetto che avrebbe dovuto portare avanti il progetto e la sua successiva realizzazione». Ed è stata proprio l’Anxam, nel 2018, a redigere uno studio di fattibilità, con una stima di costo che va dai 2 milioni e mezzo ai tre milioni di euro.
«Oggi abbiamo ripreso quello studio e nei prossimi mesi ci dedicheremo a realizzarne uno più dettagliato che proporremo all’amministrazione comunale. C’è da dire che, – dice ancora il presidente Di Martino – rispetto agli anni passati, la cremazione è una scelta sempre più diffusa, cosa che potrebbe rendere finanziariamente sostenibile l’operazione». Ci sono dati delle regioni del nord molto alti, in alcune si raggiunge la percentuale di oltre il 40% dei defunti. Al centro e al sud è una pratica ancora poco diffusa, anche se i dati crescono anche qui.
«C’è la volontà politica di realizzare un tempio crematorio nel cimitero frentano – afferma il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini – ma, visti i costi elevati dell’opera, di sicuro non potrà essere il nostro ente a finanziarne la realizzazione. Ora c’è bisogno di uno studio di fattibilità preciso che metta sul tavolo tutti i numeri del caso per capire come procedere e se, richiedere l’intervento di un privato».
I prossimi 24 e 25 novembre, intanto, l’Anxam sarà a Ferrara per il congresso su “Evoluzione degli scenari energetici per i crematori – effetti dell’aumento della cremazione su gestione ed urbanistica cimiteriale“. «Lì cercheremo di acquisire più informazioni possibili – conclude Di Martino – e nel contempo ci recheremo in strutture all’avanguardia per studiarne i contenuti da poter replicare anche a Lanciano».
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