Una donna chiamata la sacerdotessa. Su questo ignoto personaggio si concentra la ricostruzione delle presunte cause della morte di Jois Pedone, il diciannovenne di Vasto trovato privo di vita lo scorso 22 agosto in mare vicino a un trabocco del molo di ponente del porto di Punta Penna. Una corda legava la sua caviglia con una borsa piena di sabbia del peso di una quarantina di chili.
Il nuovo, presunto indizio è emerso ancora da Chi l’ha visto?, su Rai3. In studio la conduttrice, Federica Sciarelli, ha invitato la nonna e lo zio del ragazzo. I familiari, fin dall’inizio, hanno escluso l’ipotesi del suicidio e chiesto indagini approfondite. Le attenzioni della redazione del programma si sono concentrate sulla misteriosa sacerdotessa. La giornalista ha riferito dell’esistenza di una chat in cui «ci sono sei persone e il gruppo si chiama I figli della luna. Il creatore del gruppo avrebbe portato Jois in questa chat».
Qualcuno ha deciso di parlare: «Con lo user sacerdotessa in questo gruppo c’era anche una ragazza, che praticava ritualistica», ha raccontato una testimone che ha scelto l’anonimato. Jois «non riusciva a parlare con nessuna altra ragazza perchè sembrava stregato e convinto che questo patto lo imprigionasse». Dai messaggi vocali rinvenuti nel cellulare di Jois emergerebbe un patto di sangue con la sacerdotessa: «Addirittura lei ha bevuto il mio sangue e io il suo». Un altro testimone, un pescatore, ha raccontato al microfono dell’inviato del programma della terza rete Rai di aver notato quella notte un falò rimasto acceso a lungo sulla spiaggia di Punta Penna. Il sospetto dei familiari del diciannovenne è che possa esserci un legame tra quella riunione di persone attorno a un fuoco e la morte di Jois.