Operazione “Eterno riposo”, una condanna e sette assoluzioni

Una condanna e sette assoluzioni. Si conclude così il processo di primo grado sull’operazione Eterno riposo, l’inchiesta del 2018 sui pagamenti, ritenuti illeciti dai giudici, ricevuti da tre addetti ai servizi cimiteriali di Vasto.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore capo, Giampiero Di Florio, e condotta dagli agenti del Commissariato di via Bachelet, agli ordini del vicequestore aggiunto Fabio Capaldo, ha coinvolto tre dipendenti comunali: Luisito Lategano, Antonio Recinelli e Franco D’Ambrosio, oltre a sette cittadini che hanno pagato somme per le operazioni di tumulazione. Recinelli e D’Ambrosio avevano già patteggiato due anni, pena sospesa. Oggi l’ultima udienza, con le arringhe difensive, davanti al tribunale, composto dal presidente, Bruno Giangiacomo, e dai giudici a latere Stefania Izzi e Michelina Iannetta.

Dopo tre ore di camera di consiglio, il verdetto è stato pronunciato in aula dal presidente del collegio giudicante: condanna a due anni e sei mesi per Lategano, assolti gli altri imputati. Erano difesi dagli avvocati Antonino Cerella, Fiorenzo Cieri, Massimiliano Baccalà, Vittorio Melone, Concetta Di Risio, Marianicola Zaccardi, Roberto Cordisco, Luigi Stampone, Giovanni Di Stefano e Donatella Monaco

«Il Comune di Vasto si era costituito parte civile considerato il disdoro che la vicenda ha arrecato all’ente, che ha avuto un’eco nazionale», ricorda il legale che ha rappresentato l’amministrazione, Nicolino Zaccaria dell’Avvocatura comunale. «C’è stata una sottrazione di somme che il Comune avrebbe dovuto incassare. Un danno patrimoniale e di immagine».

«Il pm – commenta l’avvocato Antonino Cerella, difensore di Lategano – aveva chiesto una condanna a cinque anni e due mesi. Il reato contestato al mio assistito è stato derubricato da induzione indebita a dare o promettere utilità, che prevedeva una pena non inferiore a sei anni, alla meno grave fattispecie della truffa. Riteniamo che non sussista neanche la truffa, perciò presenteremo appello».

Il palazzo di giustizia di Vasto

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *