Ammonta a oltre 87mila euro la spesa per l’energia elettrica che ha dovuto sostenere il Comune di Lanciano nel mese di luglio scorso e, a guardare il resoconto annuale, è chiaro come gli aumenti, proprio dall’estate 2022, siano alle stelle. «Ho volutamente chiuso il bilancio di previsione un po’ in ritardo proprio per avere più chiara la situazione. – dice l’assessore alle Finanze, Danilo Ranieri a Chiaro Quotidiano – E ora probabilmente il nostro è uno dei pochi comuni ad avere un quadro più preciso delle spese che andremo a sostenere e, per questo, non corriamo il rischio di distacchi di corrente improvvisi».
Una situazione difficile, a tratti drammatica, che vede i privati e gestori dei locali con l’acqua alla gola per le bollette lievitate nell’ultimo periodo e con la spada di Damocle sulla testa di un inverno che sembrerebbe essere anche peggiore. «Non stiamo pensando ad alcun provvedimento shock. – dice ancora Ranieri – Non spegneremo le luci in città qualche ora prima, né lasceremo i ragazzi nelle scuole senza riscaldamento. È chiaro che una soluzione va trovata e anche in fretta ma, al momento, quello che possiamo fare è chiedere ai nostri cittadini e a chi lavora nelle strutture pubbliche di agire con oculatezza».
Le scuole di competenza comunale (infanzia, elementare e media inferiore) nel mese di luglio 2022 sono costate al Comune ben 5.500 euro. Con gli aumenti previsti, a quanto si potrebbe arrivare in inverno inoltrato se non ci sarà un cambio di mentalità e continueranno a vedersi luci accese h24, anche nel weekend quando non c’è nessuno? Ma ciò che balza all’occhio è il netto salto in avanti degli importi da giugno a luglio 2022. Se la bolletta complessiva degli impianti sportivi nel mese di giugno è stata di 4.835 euro, a luglio si vede un balzo di oltre 3mila euro in più con una bolletta arrivata a 7.595 euro. Un aumento di quasi il 60% in soli trenta giorni. «Non possiamo lasciare i nostri sportivi al freddo, ma le bollette di luce e gas preoccupano. – dice ancora l’assessore e vicesindaco – Bisognerebbe però partire proprio dalle basi. Un esempio? Al campo “Di Meco”, inaugurato poco più di un anno fa, perché non sono stati previsti fari a risparmio energetico? In ottica di spending review e transizione ecologica, si sarebbe dovuto partire da lì».
La voce di spesa maggiore, infatti, è proprio quella legata all’illuminazione pubblica. Nonostante il nuovo sistema a led ormai capillare in tutta la città, la spesa di luglio è di 47.630 euro con un aumento del 67% rispetto al mese precedente in cui ci si era fermati a 28.568 euro. «Spegnere l’illuminazione pubblica significa abbassare il livello di sicurezza della città e non lo faremo. – dichiara ancora Ranieri – Potremmo pensare di alternare l’illuminazione di lato destro e sinistro di corso Trento e Trieste, ma di certo non lasceremo la città al buio». Il teatro Fenaroli, a luglio, con la stragrande maggioranza degli spettacoli all’aperto, è costato ben 3.801 euro. Cosa fare in inverno? «Stiamo pensando di dare una sorta di coprifuoco agli artisti che si esibiranno sul palco del nostro teatro per evitare che restino fino a notte fonda nella struttura e risparmiare qualcosina, ma al momento restano solo ipotesi. – conclude Ranieri, che è anche assessore alla Cultura – Quel che è certo è che i 700mila euro in più messi nel bilancio di previsione proprio per l’ulteriore spesa energetica ci mettono al sicuro per questo inverno. Dopo? Speriamo che la situazione migliori».
Il servizio più economico? L’orologio delle Torre Civica. Con i suoi 20 euro in bolletta, continuerà a dirci qual è l’ora esatta senza il timore di smettere di ticchettare.
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