Scarsa pulizia, struttura che mostra tutti i segni del tempo, rubinetti che perdono e un quadro complessivo desolante che mal si concilia con l’ente che più di tutti dovrebbe essere attento alle condizioni igieniche dei propri locali.
È l’esperienza da incubo che una famiglia sansalvese ha vissuto qualche giorno fa quando per necessità si è dovuta recare nella struttura della Asl Lanciano Vasto Chieti (ex Inam) di Chieti. «In questi uffici – raccontano a Chiaro Quotidiano – ci si rivolge per rinnovi dello stato di invalidità e altri certificati simili, quindi parliamo anche di un’utenza con fragilità. Dopo aver atteso una lunga coda all’esterno con mio padre ultraottantenne senza la possibilità di sedersi, siamo finalmente entrati trovando una situazione davvero indecente: polvere e sporcizia ovunque, termosifoni arrugginiti, chiazze di acqua e muffa in più punti, fili scoperti… Nel bagno, poi, il rubinetto perdeva acqua: non solo una questione di spreco, era rotto anche il sifone e l’acqua si riversava sul pavimento causando, immagino, eventuali infiltrazioni tra le mattonelle. Una situazione che definire indecente è dir poco. La stessa Asl, deputata ai controlli nelle attività private, se trovasse una situazione simile in altri uffici, li farebbe chiudere».