Musica e prosa al d’Avalos: i giardini diventano teatro con l’omaggio a Caruso e un viaggio nella Grecia dei miti

Mercoledì 21 settembre e sabato primo ottobre, i Giardini d’Avalos a Vasto diventano teatro per due straordinari appuntamenti con la musica e la prosa.

Il 21 settembre alle 21, appuntamento con il grande jazz, in “Omaggio a Enrico Caruso” con Danilo Rea al pianoforte e Barbara Bovoli voce narrante. Uno “spettacolo evento” dedicato a Enrico Caruso, che vede protagonista uno tra i principali interpreti della scena artistica: Danilo Rea, pianista di fama internazionale tra le stelle più brillanti del panorama musicale. L’anima jazz di Danilo Rea si intreccia con la ricerca e la passione, incessanti, e nell’occasione la sua musica tratteggerà episodi e aneddoti della vita di Enrico Caruso, raccontati da Doroty Park, la moglie americana che sposò il tenore: musica e narrazione ricostruiscono il filo biografico dell’uomo e dell’artista che più di ogni altro ha rappresentato la musica italiana nel mondo. Dal suo arrivo a New York, in quel tempio della musica che era il Metropolitan, sino al rientro a Sorrento, prima della sua morte. Virtuosismi musicali e racconti segnano così il profilo di uno spettacolo che si propone come un tributo alla grande musica d’autore, alla grande tradizione musicale italiana e internazionale, alla magnificenza dell’arte, omaggiando una delle icone più riconoscibili, quel tenore napoletano che divenne più famoso di Roosevelt, a cui Dalla dedicò una canzone che porta il suo nome e che, a distanza di oltre trenta anni dalla pubblicazione, resta tra le canzoni italiane più famose nel mondo. «Una popstar ante litteram – ha detto Danilo Rea – nel modo in cui ha vissuto e attraversato il suo lavoro, tra produzioni discografiche, registrazioni e una vita senza troppe regole. Quando ha smesso di sentire da un orecchio, ha messo ancora più alla prova la sua voce, dunque un uomo che ha fatto della sofferenza la propria forza grazie alla coscienza del talento. Ha saputo essere personaggio, un grande comunicatore che ha unito mondi e appassionati cantando a modo suo, a volte a dispetto dei puristi, spaziando con eclettismo tra forme e linguaggi musicali».

Caruso risuona ancora con la sua smisurata personalità. La carriera, i trionfi, i palcoscenici, le ovazioni, il talento che sfida la modernità, non sono che un pretesto che lo spettacolo utilizza per tratteggiare il personaggio, la sua dimensione che travalica il tempo. L’arte di Caruso è conservata nelle incisioni di vecchi vinili, che girano ancora sui piatti dei grammofoni da collezione, eppure l’evoluzione della tecnologia non ha scalfito l’integrità dello scenario artistico di quelle opere senza tempo. Una grande eredità cui Danilo Rea attinge con tutta la sua anima jazz per rileggere in divenire il genio e il divo. Sullo sfondo l’innovatore, celebrato e rappresentato in ogni forma possibile, un mito che ha saputo intercettare i prodromi della tecnologia per diffondere la sua arte ponendosi come “modello di riscatto sociale”. «Il mondo della cultura – ha aggiunto Rea – a volte pone ostacoli al di fuori di certa ortodossia tradizionale segnando un discrimine tra corretto e non corretto. Credo che all’epoca Caruso sia stato amato più dal pubblico e dai musicisti che dalla stessa critica». Barbara Bovoli anima con la narrazione il racconto dell’Uomo – Icona, attraverso lo sguardo eccezionale della donna che ha vissuto accanto a Caruso sino alla sua morte, l’americana Doroty Park. Lo spettacolo offre un racconto unico del tenero che, più di ogni altri, ha rappresentato lo stile italiano, nel Mondo.  I testi narrati sono tratti dal libro Canto D’Amore di Mary Di Michele.

Il 1 ottobre alle 21, dopo il successo ottenuto a luglio con “Uno Nessuno Centomila”, torna  a grande richiesta Enrico Lo Verso con un nuovo progetto teatrale: “Mito in Fabula”, dedicato a “Le Metamoforsi” di Ovidio. “Mito in Fabula” è “un’opera popolare”, che attraverso l’arte, racconta storie leggendarie appartenenti al variopinto repertorio che ci è stato consegnato da Ovidio e che a distanza di duemila anni dalla stesura delle Metamorfosi, sono straordinariamente attuali. Enrico Lo Verso ripercorre le gesta dei grandi e celebri miti, restituendo al racconto la sua funzione principale: rendere immortale il pensiero e il valore della classicità. Un viaggio nel Mito, nella leggenda, nel sogno, per raccontare l’amore, non corrisposto, di Apollo e Dafne; la violenza di cui è vittima Proserpina; la sfida animata tra Aracne e Minerva; la bellezza inafferrabile di Narciso; e tanti altri. Sul palco insieme a Lo verso, Francesco Mancarella al pianoforte, Lorenzo Mancarella al clarinetto, e la bella e leggiadra Marilena Martina, con le sue coreografie aeree. Tra musica e parole gli artisti coinvolti porteranno in scena storie ri-lette con un linguaggio contemporaneo, efficace ed essenziale, che riattualizzano il mito, diventano pretesto per raccontare un mondo, in cui nella ricerca del sé, ognuno affonda nelle radici del proprio vissuto che spesso è collettivo. Lo spettacolo si avvale della preziosa consulenza di Nicola Pice, autore anche delle originali traduzioni.
La regia di entrambi gli spettacoli è di Alessandra Pizzi. la produzione è della società Ergo. L’iniziativa è realizzata con il patrocinio del Comune di Vasto, assessorato al Turismo.

Posto unico non numerato
Intero: 24 euro, inclusa prevendita; ridotto (studenti/over 75/under18/gruppi da 10): 20 euro, inclusa prevendita. Promozione per chi acquista i biglietti di entrambi gli spettacoli: intero 40 euro, inclusa prevendita; ridotto 35,00 euro, inclusa prevendita.
 
Info e prevendite on line www.ciaotickets.com. Prevendite: Bar Due Pini, Via Alcide de Gasperi, 1; Caffetteria Histoniense, Viale Perth, 1/Q; IAT, Piazza del Popolo, 18. Informazioni al numero 327 9097113.

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