«L’associazione 1000 Alberi ha a cuore il benessere e la salute di tutti i nostri concittadini, soprattutto i più piccoli e ci mettiamo a disposizione degli istituti scolastici e dell’amministrazione comunale, per affrontare questo tema e trovare delle soluzioni congrue ai progetti che portiamo avanti e chiediamo a tutti, cittadini, personale scolastico e amministrazione comunale di guardare al futuro nella stessa direzione, per dare ai nostri figli l’opportunità di crescere in una città vivibile, sostenibile e a misura di bambino». A dirlo è la stessa associazione 1000 Alberi in risposta a quanto affermato dalla dirigenza dell’istituto Mario Bosco sulla nuova ordinanza del Comune di Lanciano di chiusura delle strade in prossimità degli istituti scolastici della città.
«Ci siamo costituiti come Associazione di Promozione Sociale proprio perché crediamo profondamente che oltre all’attività pratica, vero fulcro dei progetti, è importante il messaggio che viene veicolato dagli adulti ai più giovani: – scrivono in una nota inviata a Chiaro Quotidiano – rispetto per gli altri, rispetto per l’ambiente, socialità, senso civico. In oltre 3 anni che portiamo avanti il piedibus, con l’esempio e la pratica tanti bambini hanno imparato a condividere momenti piacevoli di socialità, hanno imparato a muoversi in un contesto urbano che in alcuni casi è altamente rischioso per la loro sicurezza, hanno imparato le regole del vivere comune e del benessere comune e in questo contesto, i più grandi, si sono resi autonomi e la quasi totalità di chi ha partecipato, oggi vuole andare a piedi in autonomia a scuola, cercando di riconquistare uno spazio che ormai è al completo servizio delle automobili. Infatti proprio alla scuola Mazzini, – prosegue la nota – uno spazio, una volta destinato all’attività fisica all’aperto, dove generazioni intere sono cresciute, oggi è occupato dalle automobili di circa 14/15 docenti.
A nostro avviso le richieste della dirigente non possono essere prese in considerazione, anche se non saremo noi a decidere ma l’amministrazione comunale, perché: 1. alle ore 8 è troppo tardi interdire il transito alle automobili visto che l’orario d’ingresso è alle 8.05, alle 8 la maggior parte dei bambini è arrivata e quindi non avrebbe senso chiudere la strada; 2. Non possono essere rilasciati permessi “speciali” al personale scolastico perché non è previsto dal codice della strada, ma soprattutto perché metterebbe a serio rischio la sicurezza dei bambini; 3. il progetto delle strade scolastiche è collegato ad una serie di iniziative volte a salvaguardare la sicurezza e la salute dei più giovani, che sono iniziate con il Piedibus, ma che prevedono oltre alla chiusura delle strade davanti le scuole, anche la riorganizzazione del trasporto scolastico e l’istituzione nel tempo di percorsi pedonali che facciano muovere in piena sicurezza e autonomia i ragazzi; 4. Se per primi sono gli adulti a dare l’esempio e a sviluppare la sensibilità sulle tematiche ambientali e sulla sostenibilità, non solo attraverso progetti teorici, ma con i fatti, otterremo dei grandi risultati, altrimenti possiamo tranquillamente non prendere iniziative di nessun tipo, visto che poi nella pratica agiamo contrariamente a quanto dichiariamo di voler fare».
Intanto la sperimentazione ripartirà il 19 settembre, a Feste di settembre finite e terminal bus tornati al loro posto.