«Vasto e Lanciano tra i 15 tribunali più efficienti d’Italia. Il nuovo governo passi dalle parole ai fatti»

Coerenza. La chiede l’Ordine degli avvocati di Vasto ai futuri parlamentari abruzzesi e al governo che scaturirà dalle elezioni del 25 settembre. Passare dalle parole ai fatti salvando i tribunali di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona, a rischio chiusura ormai da dieci anni. La soluzione Vasto e Lanciano è già da tempo sul tavolo del ministero: un unico tribunale con due sedi, competenze differenziate e un organico comunale

Il palazzo di giustizia di Vasto

«Da quando è stato varato il governo di unità nazionale – fa notare Vittorio Melone, presidente dell’Ordine forense di Vasto – tutte le forze politiche che fanno parte del governo Draghi ci hanno ricevuto e ci hanno detto che era una questione su cui lavorare, che la geografia giudiziaria così com’è stata riformata, non ha portato i risultati sperati, non c’è stato risparmio di spesa. Però tutti ci hanno posto la questione che solo un governo politico avrebbe potuto metterci mano, perché questo esecutivo di unità nazionale era nato con compiti ben precisi legati alla vicenda pandemica. Non so se sia stata una motivazione addotta anche per prendere tempo, certo è che l’ultima volta che sono stato a Roma, il 13 luglio, il sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha detto a me e al procuratore Giampiero Di Florio, che solo un governo politico avrebbe potuto prendere decisioni in merito. Anzi, riguardo alla nostra proposta specifica di unire i tribunali di Vasto e Lanciano in un unico tribunale articolato su due città in realtà non avrebbe costituito riforma della geografia giudiziaria, ma sarebbe stato un intervento diverso, però sempre nell’ambito di una razionalizzazione della presenza degli uffici: un unico ufficio giudiziario con un unico organico di dipendenti e, quindi, con l’obiettivo di raggiungere quei numeri di organico in grado di garantire quell’efficienza che, tra l’altro, noi già abbiamo. Infatti, nella classifica dei tribunali italiani, Vasto, Lanciano e Chieti sono tra i 15 più efficienti. Di conseguenza, il paradosso sarebbe andarlo a unire in un unico tribunale con la conseguente insufficienza di spazi e di capacità di accoglienza, finirebbe di andare a mortificare proprio ciò che sta funzionando benissimo così.

Paradossalmente, le elezioni anticipate possono essere un bene perché, se si fosse votato a primavera, avremmo perso una serie di treni legislativi che arriveranno entro la fine dell’anno e, soprattutto, avremmo perso buona parte del 2023 che, allo stato attuale, è l’ultimo anno di vita delle sedi giudiziarie di Vasto, Lanciano, Avezzano e Sulmona. Almeno così avremo il decreto Milleproroghe, che potrebbe aiutarci a prendere tempo qualora non ci fossero le condizioni per intervenire. E, in ogni caso, avremo l’intero 2023 per risolvere la questione.

Da coloro che rappresenteranno l’Abruzzo ci aspettiamo coerenza con tutto ciò che ci hanno detto fino ad ora. Mi aspetto – dice Melone – che si realizzino quelle condizioni e che la politica sia coerente, considerato che su questa questione, a parole, c’è l’unità d’intenti di tutte le forze politiche, dalle parole si passi ai fatti».

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