È il giorno dell’ultimo saluto a Jois Pedone, il 19enne morto annegato nella notte tra il 21 e il 22 agosto. Questo pomeriggio, nella chiesa di San Paolo Apostolo a Vasto, si è celebrato il funerale dello studente-lavoratore ritrovato senza vita a qualche ora di distanza dalla denuncia di scomparsa presentata dalla madre.
Centinaia le persone arrivate per partecipare alla funzione religiosa, tantissimi i giovani, la chiesa non ce la fa ad accoglierli tutti.
È toccato al parroco don Gianni Sciorra trovare parole di conforto per i genitori Mary Nora e Maurizio, per il fratello Rael e per tutti i famigliari e i tanti amici presenti: «Ci ritroviamo insieme, smarriti, per chiedere che Jois venga accolto nel regno dei cieli. Siamo tutti sconvolti. La morte arriva all’improvviso, non si può programmare, anche se a volte sembrerebbe il contrario. La morte arriva dove e quando vuole. La morte di Jois ci ha colto di sorpresa, vorremmo restare in silenzio, ma io non posso. Ci sono due cose che possono lenire il dolore: la fede e la preghiera».
«Jois – ha continuato don Gianni – ci ha lasciato un testamento spirituale, che potrebbe essere anche non scritto, ma che ci rimane». Parafrasando il Cantico dei cantici: «Ciò che lascia Jois è più forte della morte. Non rimane prigioniero l’amore della morte. Nessuna morte è vana, ma può generare speranza. Così la morte di Jois può generare speranza, sta a noi coglierla. Come un seme di grano, nessuno va sottoterra a vedere tutto quello che sprigiona. Lo immagino con un angelo che lo ha accompagnato e continua a stare al suo fianco: l’angelo custode».
Al termine della funzione religiosa, all’uscita del feretro, palloncini bianchi sono stati fatti volare in cielo accompagnati da un lungo e commosso applauso.
Sono tanti i messaggi di cordoglio rivolti in queste ore alla famiglia di Jois. Lo ricordano con affetto anche i compagni di classe del liceo “Mattioli” di Vasto e i docenti dell’istituto.
