Una sinergia tra amministrazioni comunali e Governo affinchè «lo Stato sia presente, attento e impegnato nel risolvere i problemi dei cittadini, attraverso noi amministratori locali che non possiamo e non dobbiamo essere abbandonati a noi stessi». È l’appello che, in vista delle elezioni politiche, il vicesindaco di Casalbordino, Carla Zinni, rivolge a «tutti coloro i quali sono impegnati in prima persona in questa tornata elettorale».
«Come amministratori di questo territorio – scrive il vicesindaco in una lettera aperta – ci troviamo, al pari dei nostri colleghi del Sud, del Nord e del Centro, ad ascoltare e a dover gestire quotidianamente i problemi, grandi e piccoli, della gente, dei cittadini che sempre più spesso vedono nei sindaci, negli assessori e nei consiglieri comunali gli unici referenti, i soli con i quali poter dialogare e dai quali si aspettano soluzioni concrete, fatti e non parole. Troppo spesso però – afferma – ci troviamo da soli ad affrontare le istanze della gente, dovendo contare solo sulle nostre forze e sulle poche, pochissime, risorse che il Governo centrale ci mette a disposizione. In questa situazione, noi amministratori comunali siamo chiamati a rispondere ai cittadini, che ogni cinque anni, come è giusto che sia, ci giudicheranno, scrivendo o meno il nostro nome e cognome sulla scheda elettorale, valutando il nostro operato, l’impegno, la capacità o meno di dare risposte appropriate.
È noto a tutti noi che i problemi dei cittadini sono tanti e gravano soprattutto sui Comuni. Può sembrare banale, ma l’aumento dell’energia elettrica, l’aumento del gas, l’aumento del carburante può diventare un fardello insostenibile per molte famiglie che spesso non riescono ad onorare le consistenti bollette, ma anche un peso enorme per i Comuni che vedono aumentare a dismisura le spese senza alcun sostegno da parte delle altre Istituzioni. Aumento di spese – sottolinea – che purtroppo si traduce in una diminuzione dei servizi di cui ancora una volta saranno ritenuti responsabili i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali, i più vicini ai cittadini e ai quali i cittadini chiederanno conto. Non solo: anche la sfida che i Comuni hanno raccolto con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza diventa difficile, quando dentro gli enti locali mancano risorse e persone da poter impiegare nelle varie fasi delle attività progettuali volte all’ottenimento dei finanziamenti.
È per tutto questo, per poter continuare ad onorare il nostro mandato nel migliore dei modi – aggiunge – che mi sento di dover richiamare oggi, alla vigilia di un appuntamento così importante, forse epocale per tutto quello che significa e comporta, l’attenzione di tutti coloro che avranno l’onore ma anche l’onere di rappresentarci, affinché ricordino sempre che l’avamposto dello Stato, il baluardo delle Istituzioni è e rimarrà sempre il Comune, e gli interlocutori diretti dei cittadini saranno sempre, per forza di cose, i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali.
Per questa ragione, da subito, fin dal 26 settembre, si dovrà lavorare tutti insieme affinché lo Stato sia presente, attento e impegnato nel risolvere i problemi dei cittadini, attraverso noi amministratori locali che non possiamo e non dobbiamo essere abbandonati a noi stessi. Se si spezza il filo tra Comuni e Governo, il Paese non regge più. L’Italia, come un palazzo, si poggia sulle fondamenta, e le fondamenta del nostro Stivale, sono proprio i Comuni. Siamo noi amministratori».