Una persona di Celenza sul Trigno è stata sanzionata dai carabinieri forestali perché deteneva alcuni cani all’interno di una stanza buia in un casolare tra i campi legati a una corta catena. La denuncia è arrivata dall’associazione Stop Animal Crimes Italia che ha allertato le forze dell’ordine. Sul posto sono arrivati i carabinieri forestali che hanno identificato il proprietario del casolare (accorso nel frattempo) contestandogli la violazione delle norme inerenti la detenzione degli animali (in Abruzzo l’art. 19 della L.R. 47/2013 stabilisce il divieto di tenere cani alla catena) e imponendo la liberazione degli stessi.
La stessa associazione ha depositato una denuncia per il reato di maltrattamento animali poiché «riteniamo – spiegano i referenti della sezione di Chieti dell’associazione – che le condizioni in cui erano detenuti gli animali violino senza ombra di dubbio l’articolo 544 ter e 727 del Codice Penale e che chi detiene animali al buio, alla catena, al chiuso e in una casa-dimora non possa farlo. Molti cittadini e animalisti lamentano difficoltà a ottenere sopralluoghi delle autorità per segnalazioni di presunti maltrattamenti. La maggior parte delle volte la vicenda si chiude con il semplice rilascio di prescrizioni da parte delle Asl veterinarie e sanzioni amministrative anziché con l’accertamento del reato di maltrattamento animali, il sequestro degli animali e la relativa notizia di reato redatta dalla polizia giudiziaria intervenuta. Ci appelliamo alle autorità per un maggiore impegno nelle segnalazioni dei cittadini e una più rigorosa applicazione delle leggi penali in tema di controlli sul benessere degli animali».
«Facciamo altresì un appello al sindaco di Celenza sul Trigno, Walter Di Laudo, affinché si attivi con controlli nel merito, ricordandogli che il dovere/obbligo di fare osservare le leggi e regolamenti sul benessere animale spetta per legge proprio al sindaco», conclude Stop Animal Crimes Italia.