Si è rinnovato ieri, sabato 13 agosto, a Furci l’appuntamento con l’antica festa della traslazione del Corpo del Beato Angelo. La ricorrenza ricorda lo spostamento del corpo del Santo, nell’agosto del 1808, da Napoli, città in cui morì, a Furci, dov’è ancora sepolto nel santuario a lui intitolato. Tanti i fedeli che ieri mattina hanno partecipato alla messa in onore del santo patrono celebrata a Fresagrandinaria, nell’area del monastero di Sant’Angelo in Cornaclano dove il santo studiò per il noviziato.

Angelo da Furci nasce a Chieti nel 1246. Terminati gli studi di noviziato nel monastero benedettino di Sant’Angelo in Cornaclano, i cui ruderi sono visibili a Fresagrandinaria, nel 1266 entrò tra gli agostiniani del convento di Vasto (attuale cattedrale di san Giuseppe), e venne ordinato sacerdote.
Dopo un soggiorno di cinque anni a Parigi, dove ebbe modo di studiare teologia alla Sorbona, tornò in Italia. Qui, insegnò in vari conventi, finché fu destinato allo studio agostiniano di Napoli. Morì nel 1327 presso il convento di Sant’Agostino alla Zecca a Napoli, dove venne sepolto.
Acclamato santo alla morte, venne aggregato ai compatroni di Napoli, dove veniva commemorato in due feste, il 6 febbraio e il 13 settembre. Nell’agosto del 1808 il suo corpo fu traslato a Furci, dov’è ancora sepolto nel santuario a lui intitolato. La sua memoria liturgica ricorre il 6 febbraio.