Scatta il fermo pesca: motopescherecci in porto dal 16 agosto al 21 settembre

Scatta martedì 16 agosto il fermo pesca per le marinerie dell’Adriatico centrale, da San Benedetto del Tronto a Termoli. Con il weekend in corso, di fatto, i pescherecci sono già ormeggiati in porto e vi resteranno fino al prossimo 21 settembre. In un anno in cui le marinerie hanno vissuto – e continuano a vivere – tante difficoltà per le problematiche legate al caro gasolio, lo stop nel bel mezzo dell’estate continuerà ad appesantire una situazione già complicata per gli operatori del settore.

«Il fermo cade quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – poiché il blocco dell’attività va a sommarsi al caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la pesca che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. Non a caso gli arrivi di prodotti ittici dall’estero sono aumentati del 29% in valore nei primi quattro mesi del 2022, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat. Ma a pesare sono anche le scelte dell’Unione Europea che hanno portato a una riduzione dell’attività di pesca per un corposo segmento produttivo della flotta peschereccia nazionale a poco più di 120 giorni, pari ad un terzo delle giornate annue, portandola di fatto sotto la soglia della sostenibilità economica.

Resta poi il problema che anche quest’anno l’assetto del fermo pesca 2022 non risponde ancora alle esigenze delle aziende e continua a non rispondere alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 35 anni di fermo pesca, per alcune specie, è progressivamente peggiorato, mentre la Flotta Italia si è ridotta ad appena 12mila unità. L’obiettivo deve essere quello di tutelare, oltre alle risorse ittiche, anche la sostenibilità economica del settore – ricorda Coldiretti Impresapesca -, che rappresenta in molte zone un volano importante anche dal punto di vista turistico».

Nelle prossime settimane a garantire l’approvvigionamento di pesce fresco dell’Adriatico saranno le imbarcazioni della piccola pesca, che possono continuare la loro attività. Ci saranno minori quantità di pescato, anche in relazione alle condizioni meteo, ma la qualità sarà sicuramente garantita.

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