Rigenerare Vasto Marina. Si intitola così l’approfondimento che, da oggi, Chiaro Quotidiano dedica ai problemi e alle prospettive della riviera di Vasto. Luogo che ha fatto la storia del turismo vastese, ma spesso trascurato col trascorrere degli anni. Va rilanciato. In questo video parliamo della rotonda di viale Dalmazia:
Qui, invece, parliamo di sei luoghi che andrebbero recuperati e valorizzati.
La vecchia stazione. L’anno di costruzione è il 1863. Nel 2023 saranno 160 anni. Lo scalo ferroviario dismesso se li porta tutti addosso, non tanto per l’effetto dell’età, quanto dell’incuria che cede il passo all’inciviltà e al vandalismo. L’ex stazione di piazza Fiume è all’estremità meridionale della Via Verde della Costa dei Trabocchi, la pista ciclopedonale che, una volta completata, sarà lunga 42 chilometri da Ortona a Vasto. Chi parte da qui (o chi arriva) la vede immersa nella sporcizia.
La Via Verde. In buona parte terminata e percorribile (anche se, ufficialmente, è ancora un cantiere). Mancano, come ormai è noto, i tratti di Punta Penna, Casalbordino e Torino di Sangro. Ma su quelli già costruiti serve la manutenzione, visto che già si vedono le prime crepe sull’asfalto e in diversi punti la vegetazione invade la ciclovia.
Scalinata della pineta. Tra gradini obliqui a causa del cedimento del terreno e staccionata distrutta, è ormai impraticabile la gradinata che collega la Via Verde, a nord del parcheggio della ex stazione Fs, e la pineta nord di lungomare Cordella, nella zona prospiciente il Monumento alla Bagnante. Va rimessa a nuovo, perché così è pericolosa.
Ex sottostazione elettrica. Nella stessa zona c’è una struttura decadente, recintata e chiusa dopo anni di bivacchi e vandalismo. Quando la Provincia riuscirà a comprare dalle Fs tutte le aree di risulta abbandonate sulla linea adriatica dismessa, non si potrà pensare di lasciare ancora a lungo in queste condizioni la struttura e il piazzale antistante.
Lungomare Cordella. Ormai, al posto delle fragili mattonelle, il Comune mette toppe di cemento. Tra una toppa e l’altra, gli operai disegnano una linea: finte mattonelle. Costruita tra il 2005 e il 2006, la nuova pavimentazione di lungomare Cordella e il rivestimento delle sedute hanno sopportato pesi non indifferenti di ogni genere, dai passaggi (in divieto) di auto e motorini alla sosta dei truck dei vari festival dello street food, oltre ai soliti vandali che lasciano intere lastre di pietra divelte e vetrate spaccate. Serve un investimento non indifferente ma, se rimane così, è un pessimo biglietto da visita.
Pontile. Rimessa a nuovo la pavimentazione tre anni fa, mancano i pilastri, che continuano a perdere pezzi esterni lasciando scoperta l’armatura in ferro, ormai esposta a onde e salsedine. Quanto si potrà aspettare ancora?