Freddie Mercury affermava spesso di “non voler diventare semplicemente una rock star ma una leggenda”. Un obiettivo assolutamente centrato quello dell’indimenticabile performer inglese che ieri sera è tornato a vivere, cantare ma soprattutto emozionare il numeroso e caloroso pubblico giunto alle Torri Montanare per riascoltare le grandi hits dei Queen nello spettacolo “Somebody to Love” proposto dall’ Estate Musicale Frentana in collaborazione con l’orchestra dell’Istituzione Sinfonica Abruzzese diretta dal maestro Roberto Molinelli. Uno show vero, coinvolgente nato dalla regia di Claudio Salvi (autore anche dei testi), che ha saputo infiammare ed esaltare non solo i vecchi e nuovi fans della Regina ma anche chi solitamente da quel palco è abituato ad apprezzare i capolavori del repertorio classico. Del resto come non farsi trascinare dal ritmo di “We Will Rock You”, dalle fantasie operistiche di “Bohemian Rhapsody” o da brani come “We are the Champions” e “Innuendo” entrati di diritto nel pantheon della musica non solo rock, ma anche di quella universale.
Sul palco della piazza d’Armi delle Torri Montanare l’attore Giuseppe Esposto ha incarnato Freddie, con i suoi iconici baffi, la canottiera bianca ed il giubbino giallo del “Magic Tour” raccontando non solo l’artista ed il frontman che sul palco sapeva come pochi, trascinare ed affascinare le folle, ma anche e soprattutto l’uomo con le sue paure, le sue fragilità ed i naturali bisogni che tutti noi abbiamo, come quello forse più intimo ma al tempo stesso difficile da realizzare: trovare “qualcuno da amare” citando il celebre brano del 1976 che da il titolo anche allo spettacolo. Accompagnato dalla grinta del vocalist Alessandro Carozza e da quella narrante di Fabrizio Bartolucci lo spettatore inizia un affascinante viaggio a ritroso nel tempo ed alle origini del mito: dagli anni dell’infanzia del giovane e sconosciuto Farrokh Bulsara cresciuto tra l’esotica Zanzibar e l’India, passando per l’arrivo nella grande Londra dove Farrokh si trasforma in Freddie e, grazie all’incontro con il chitarrista Brian May ed il batterista Roger Taylor da vita ai Queen destinati in pochi anni ad una popolarità planetaria che li porta in fretta al grande successo e di diritto nell’Olimpo delle più grande band di sempre.
Parallelamente ai grandi successi, sapientemente arrangiati dal maestro Roberto Molinelli prosegue la narrazione di Freddie e della sua vita che nonostante la fama, la popolarità e qualche eccesso di troppo resta quella di un uomo normale, spesso in lotta con l’accettazione di se stesso e la propria sessualità. Particolarmente evocativa poi è stata la trasposizione di brani come “Guide me Home”, “How Can I Go On” e “Barcelona” nati dall’estro e dal talento di Mercury e dalla voce potente ed inimitabile della soprano spagnola Montserrat Caballè. A chiudere una serata davvero memorabile è stato poi quel “The Show Must Go On” testamento spirituale e musicale di un artista intramontabile che anche nell’ultimo periodo buio della sua esistenza, quando le ombre della malattia e della morte si facevano più scure, non ha mai smesso di amare il proprio pubblico e di dedicarsi senza riserve alla sua unica e grande passione, la musica e che in fondo desiderava che lo spettacolo, anche attraverso omaggi come questo, potesse continuare ancora a lungo ed anche senza di lui.
«I Queen sono una band senza tempo ed i loro capolavori come tutte le opere d’arte durano per sempre- afferma ai microfoni di Chiaro Quotidiano il maestro Roberto Molinelli.- Inoltre con lo spessore sonoro di un’orchestra sinfonica assumono ancora più rilievo toccando armonie davvero coinvolgenti. Mercury non è più tra noi – sottolinea il maestro – ma la sua arte, il suo essere trasversale e quella sua splendida contaminazione musicale continuano ad ispirarci anche nello spettacolo che proponiamo sul palco». Soddisfatto anche il direttore artistico dell’ Estate Musicale Frentana, il maestro Andrea Tenaglia che punta l’accento sull’importanza di questi grandi appuntamenti e partnership: «La chiave di volta della nuova progettazione non solo del nostro ente ma di tutto il settore musicale e culturale è quella di fare rete soprattutto dopo gli anni bui e difficili della pandemia. Le sinergie e le coproduzioni – sottolinea Tenaglia – sono fondamentali e, ad esempio l’Istituzione Sinfonica Abruzzese verrà qui a Lanciano per i prossimi tre anni proponendo due spettacoli differenti, ma parlo anche dell’accordo stretto con la Deputazione del Marruccino di Chieti con cui produrremo tre opere del “Riciclando in Opera” legato ai temi dell’ambiente». In conclusione il direttore artistico lancia un appello alla città «che deve riavvicinarsi alla grande tradizione concertistica dell’Estate Musicale godendo dei frutti e dei vantaggi di questo grande e positivo indotto culturale».