PalaHistonium chiuso da sei anni, due proposte per riaprirlo

Vicino all’ex scuola di Vasto Marina c’è l’ex palestra. Comunali entrambi. Lungo la statale 16, in contrada San Tommaso, quel parallelepipedo in pannelli prefabbricati è inconfondibile: è il PalaHistonium.

Chiuso dal 2016, ha avuto una vita travagliata: avviata negli anni Ottanta, la costruzione fu completata solo nel decennio successivo, quando la struttura fu finalmente aperta. Era dedicata al calcetto, poi al beach volley e al beach tennis indoor. Nel 2016 era sorta una questione legale tra il Comune e il gestore privato. Da quel momento l’impianto di contrada San Tommaso è rimasto chiuso, con col lo strascico delle polemiche scoppiate allora e riproposte successivamente dall’opposizione di centrodestra.

Il Comune si affida al project financing, la finanza di progetto: vuole selezionare un’impresa privata intenzionata a eseguire i lavori a proprie spese in cambio della gestione dell’impianto, perché «nel Pnrr non ci sono fondi da destinare a questo specifico settore», afferma il sindaco, Francesco Menna. E mentre sono in corso in questi giorni gli interventi di sfalcio della vegetazione incolta attorno alla struttura chiusa e abbandonata, l’assessore allo Sport, Carlo Della Penna, dice a Chiaro Quotidiano che «ci sono pervenute due proposte. A breve convocheremo una riunione di maggioranza per sottoporre le due ipotesi progettuali al vaglio delle forze politiche».

Una è quella della Federazione italiana tennistavolo (Fitet), di cui è presidente regionale Stefano Comparelli, l’altra è di una società intenzionata a farne un palazzetto per il padel. La Fitet propone da alcuni anni di trasformare il PalaHistonium in un centro federale per consentire di avviare i giovani alla pratica di questo sport e avere uno spazio per l’allenamento e l’organizzazione delle gare. Il progetto è stato affidato dalla Federazione allo studio Giovannini di Teramo e inoltrato al Comune a maggio del 2021. C’è stata anche una riunione online tra i rappresentanti del Comune e il professionista che lo ha redatto. Negli anni scorsi, l’alternativa era la proposta, poi ritirata, di un’impresa edile che avrebbe voluto costruire un edificio demolendo il PalaHistonium e ricostruendolo su un terreno adiacente. Poi si scoprì che non c’era spazio sufficiente, quindi si valutarono siti alternativi. Alla fine, non se ne fece nulla, la proposta fu ritirata. Ora per l’amministrazione è arrivato il momento di scegliere tra le due ipotesi attualmente in campo.

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