Undici giorni di navigazione sulla nave più bella del mondo rappresentano un’esperienza difficile da dimenticare. Un’avventura che ha potuto vivere Serena Di Rocco, studentessa 17enne di San Salvo che ha concluso il quarto anno all’Istituto nautico Acciaiuoli-Einaudi di Ortona, partendo da Gaeta e arrivando fino a La Spezia a bordo della nave scuola Amerigo Vespucci, regina della Marina Militare Italiana. Quest’anno è stata ripristinata l’esperienza che permette ad una trentina di studenti degli istituti superiori, selezionati dalle associazioni marinaresche di tutta Italia, di trascorrere un periodo di navigazione a bordo del Vespucci. La sezione di Vasto dell’Anmi, ha rivolto la proposta a Serena che ha accettato con molto entusiasmo.
«Ho scelto di frequentare il Nautico per una passione che ho sin da piccola. Guardavo le foto di quando mio padre è stato in Marina e ne sono stata sempre ispirata. Mi piace molto il mare e quel suo senso di libertà, il poter stare lontana da casa e immersa nel blu». La decisione di intraprendere questo percorso di studi è arrivata «visitando l’istituto di Ortona, le stanze con i nodi e il simulatore, il colloquio con il comandante e l’aria che si respirava». Negli ultimi due anni sono però mancate le esperienze formative che caratterizzano la scuola ortonese. «Con il Covid è stato bloccato tutto, forse l’anno prossimo riusciremo a fare qualche esperienza di navigazione», spiega la giovane studentessa. Ed è stata quindi provvidenziale l’opportunità offertale dall’Anmi, per iniziare ad applicare a bordo di una nave quanto studiato sui banchi di scuola.
«Dalla chiamata, ho avuto tre giorni per prepararmi all’imbarco, l’11 giugno. È stato difficile dover concentrare tutto in una piccola borsa, perché gli spazi a bordo sono davvero ristretti». Alla vigilia ha vissuto sensazioni tra preoccupazione ed entusiasmo. «Si trattava della mia prima esperienza di navigazione, per di più su una nave così importante». Il primo impatto con la nave, al porto di Gaeta, è stato per Serena «molto emozionante. Siamo stati a bordo undici giorni, partiti da Gaeta, poi due giorni a Napoli, poi La Maddalena, Portofino e lo sbarco a La Spezia».
Le emozioni più intense sono state quelle provate «durante la navigazione notturna, quando si spengono le luci tricolori – solitamente accese nelle soste nei porti o in rada – e si va in mare con le sole luci di posizionamento». Tra i compiti affidati ai ragazzi c’erano «il rassetto pulizie, insieme all’equipaggio, la pulizia degli ottoni, frattazzare il ponte. Spesso siamo andati anche a manovrare. Negli ultimi giorni abbiamo aiutato ad aprire le vele e siamo potuti salire anche sull’albero».
L’incontro con l’equipaggio del Vespucci è stato più che positivo. «Ho trovato molta accoglienza e aiuto nei momenti di crollo che potevano esserci per noi ragazzi. Da tanti di loro abbiamo ricevuto consigli oltre che la trasmissione di un grande bagaglio di cultura marinara e della navigazione». Tra i ricordi più belli di questa esperienza c’è il momento della salita sull’albero della nave «arrivando fino al primo pennone. Da lì mi sono guardata intorno e non c’era nulla, solo tanto blu». A settembre inizierà per lei il quinto anno al Nautico e sarà il momento di pensare al futuro. «Anche dopo questa opportunità di navigazione mi piacerebbe fare un percorso nella Marina Militare, tornando ad imbarcarmi e provare questa esperienza di vita».
E, nel tornare a casa e rivivere, attraverso il racconto e le foto, l’esperienza di navigazione, c’è stato anche l’incontro con il presidente Luca Di Donato e i soci dell’Anmi Vasto che sono stati ben contenti di aver creato anche per Serena l’occasione di navigare sull’Amerigo Vespucci. «In questo luogo – dice la giovane sansalvese mentre osserva la sede di piazza del Popolo – si vede che c’è tanta storia e tanta passione per il mare».