Piovono osservazioni sul progetto di una centrale per la produzione di biometano in Val Sinello. L’impianto che dovrebbe sorgere in territorio di Monteodorisio sta sollevando numerose perplessità soprattutto per quanto riguarda l’approvvigionamento di rifiuti dai quali ricavare il gas. In tempi stretti si attende infatti l’entrata in funzione del simile impianto Ladurner all’interno del Civeta che dovrebbe processare 40mila tonnellate annue di rifiuti. L’impianto per cui la Stamnos di Viterbo ha chiesto l’autorizzazione in Regione avrebbe bisogno di 36.463 tonnellate annue di frazione organica (Forsu). Complessivamente, il territorio dovrebbe generarne oltre 76mila tonnellate all’anno per entrambi gli impianti; far arrivare da altre province o regioni i rifiuti tradirebbe la mission di una centrale simile che punta a un ciclo chiuso per la produzione di energia pulita.
Sin dalla presentazione della documentazione in Regione per la Valutazione d’impatto ambientale (Via), il 26 maggio, il progetto ha fatto discutere e, alcuni giorni dopo la pubblicazione, cittadini e associazioni si sono incontrati per valutarlo ed elaborare la osservazioni sulle principali criticità in vista della discussione del comitato Via.
LE OSSERVAZIONI – Finora sono sette le osservazioni depositate il 27 giugno da cittadini, circolo Fermenti, gruppo consigliare Insieme per Cupello, Partito Comunista (2), consiglieri di minoranza di Monteodorisio, movimento politico Cupello Futura Umanità e Risposta civica per Cupello. Al centro di queste c’è innanzitutto l’effetto cumulo che l’impianto avrebbe in quell’area già interessata dalla presenza del Civeta, del prossimo impianto Ladurner di cui sopra, di una centrale a biomasse e della turbogas di Gissi gravando sulla qualità dell’aria. Tale punto è stato sollevato soprattutto da un gruppo di cittadini, tra i quali Daniele Molisani (candidato sindaco della lista poi esclusa dalla tornata elettorale del 2019), che ricorda l’annoso problema delle emissioni odorigene dal Civeta alle quali il centro abitato monteodorisiano è sottoposto soprattutto d’estate; criticità, questa, che potrebbe acuirsi a causa delle emissioni di particolari composti chimici (ammoniaca, idrogeno solforato, acido cloridrico ecc.). Il documento a prima firma di Molisani inoltre evidenzia l’insufficienza del materiale organico da usare per alimentare i due impianti (Stamnos e Ladurner) e la presenza di abitazioni a 300 metri dal terreno individuato. Per questo motivo il gruppo chiede la valutazione di un’altra area idonea (la società individua nel progetto come unica alternativa la non realizzazione dell’impianto).
Il circolo Fermenti, presieduto da Antonio D’Angiò, rispolvera la presenza del tracciato del tratturo Lanciano-Cupello entrato recentemente entrato nel patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco, «Siamo convinti che dal punto di vista paesaggistico l’opera andrebbe a impattare in modo profondo e irreversibile non soltanto sul sito in questione, ma sull’intera vallata disegnata per secoli dalla natura e dall’opera instancabile dell’uomo. Siamo inoltre preoccupati da eventuali emissioni inquinanti ed effetti sulle falde acquifere».
Risposta civica per Cupello, Partito Comunista e Cupello Futura Umanità si soffermano invece sui dati usati dalla Stamnos nell’elaborazione del progetto non attuali. «Sono vecchi di 15 anni – scrive il Partito Comunista – si presuppone che la qualità dell’aria sia peggiorata». Entrambi i movimenti, poi, evidenziano come nelle carte non venga menzionato uno degli affluenti del Sinello, il torrente Cena che dà il nome alla vallata poco distante; questo corso d’acqua da anni è tra i più inquinati d’Abruzzo (diverse le ordinanze per vietare l’uso della sua acqua a fini irrigui). Inoltre, come ricorda Risposta Civica, nella stessa area c’è il torrente Maltempo anch’esso non al massimo della salubrità.
Oltre alle emissioni, si evidenziano atri nodi centrali nella questione ricorrenti anche nelle altre osservazioni di Insieme per Cupello e dei consiglieri di minoranza di Monteodorisio: la provenienza della Forsu necessaria (oltre all’impianto simile della Ladurner, ce ne sono altri in progetto o già in opera a Lanciano e a Mosciano Sant’Angelo) per rendere redditizia l’attività e la presenza di digestato frutto del processo di produzione del biometano che non può essere considerato fertilizzante e non è smaltibile dal vicino Civeta.
Nelle loro osservazioni, i consiglieri comunali di opposizione di Monteodorisio Angela Menna, Pierfrancesco Galante, Nicola Generoso e Stefano Moretti sottolineano l’assenza di piani di sicurezza per particolari situazioni critiche come l’esondazione del fiume Sinello, fatto non nuovo in quella zona che in passato ha costretto alcune aziende a chiudere per alcuni giorni. Punti condivisi anche con Insieme per Cupello, sono quelli sull’aumento del traffico quotidiano (stimato dalla società in cinque mezzi pesanti e due mezzi leggeri) e l’impatto visivo negativo.
I consiglieri cupellesi Camillo D’Amico, Marco Antenucci e Michele D’Alberto, inoltre, elencano anche i possibili elementi escludenti: abitazioni a 300 metri, la riserva del Bosco di don Venanzio a qualche chilometro di distanza, la presenza di produzioni agricole Dop, Docg e Igt e di quattro cantine sociali, tutte criticità che suggerirebbero la valutazione di altre aree idonee.
LA POSIZIONE DEL COMUNE – Il sindaco Catia Di Fabio, dopo essersi detta, nell’immediato, disponibile a valutare senza pregiudizi il progetto, ha espresso insieme al proprio gruppo di maggioranza la contrarietà all’impianto. L’ente ha presentato in Regione, il 17 giugno, la richiesta di integrazioni riguardanti soprattutto gli aspetti urbanistici del progetto.
Quello in corso in questi giorni è però anche uno scontro con il Comune di Cupello che, sabato scorso, ha convocato una conferenza stampa senza interessare gli amministratori monteodorisiani il cui territorio è interessato dal progetto. Chiara, in questo senso la presa di posizione della maggioranza riguardo all’appuntamento tenuto dal primo cittadino cupellese Graziana Di Florio, dall’assessore Oreste Di Francesco e dal consigliere Manuele Marcovecchio: «Non abbiamo bisogno di improvvisati salvatori della Patria per salvaguardare il nostro territorio, ringraziamo quanti hanno dimostrato premura per il nostro paese, ma non permetteremo a nessuno di utilizzare Monteodorisio per essere strumentalizzato per puri scopi personali che non appartengono di certo alla nostra amministrazione e ai nostri cittadini».
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