Zinni: «La Roma è tutto, mi ha responsabilizzato. Inno all’Olimpico da brividi»

Raul è cresciuto. Un paio di centimetri in più, quelli che lo aiutano in campo ma il ragazzo è maturato anche lontano dal rettangolo verde. Sudore, sacrifici e rinunce, da questi tre dettagli è difficile scappare se si vuole provare ad arrivare nei piani alti del calcio italiano ma, la prima stagione con la Roma per Zinni è stata da applausi.

L’eliminazione nella semifinale Scudetto del campionato Giovanissimi under 15 ha reso amaro il finale di stagione ma quella dei giallorossi resta un’annata positiva. A giugno di un anno fa i romani ufficializzavano l’ingaggio del gigante vastese classe 2007, centrale di difesa messosi in mostra nel Pescara Calcio per personalità e stazza (oggi l’altezza segna 187 cm). Raul, a Chiaro Quotidiano, ha raccontato le impressioni della sua prima annata colorata di giallorosso con un bilancio finale esaltante.

Zinni ospite nella redazione di Chiaro Quotidiano

«L’agosto scorso – esordisce Raul Zinni – non nego che la partenza è stata bella tosta, sentivo il peso della distanza ma per fortuna ho trovato un ambiente splendido. Prima di arrivare a Trigoria immaginavo un gruppo chiuso, tutt’altro, sono stato accolto alla grande, mi hanno fatto sentire subito parte integrante».

Con il compagno di reparto Massimo Candido è scattata la scintilla anche fuori dal campo ma in difesa sono stati i leader assoluti costruendo una vera e propria fortezza. «A inizio stagione nessuno pensava minimamente al tricolore, mai si era nominato. Pian piano abbiamo preso consapevolezza dei nostri mezzi, ci siamo resi protagonisti di un percorso importante, peccato la sconfitta in semifinale ma il nostro gruppo deve essere contento di quanto fatto». Gli accesi derby contro la Lazio nella stagione regolare, la sentita semifinale con avversario il Milan, la seconda difesa meno battuta di tutto il campionato e i tre gol personali.

Tante tappe ma Zinni ricorda con più piacere «la scivolata con cui ho salvato un gol praticamente fatto, nei quarti di finale, contro l’Atalanta». L’AS Roma punta forte sui giovani, l’ultimo in ordine di tempo è Nicola Zalewski diventato titolare inamovibile in prima squadra facendo tutta la trafila nelle giovanili giallorosse (da quando aveva nove anni). «Un’organizzazione perfetta e maniacale, pensano davvero a tutto, non potevo trovare ambiente migliore, oggi posso dire che insieme ai miei genitori ho fatto la scelta migliore».

Il quindicenne di Vasto in azione nel derby contro la Lazio

Parliamo di un ragazzo di appena quindici anni, la strada nel mondo del calcio è ancora tutta in salita, ecco perché mamma Barbara e papà Marco (quest’anno lo hanno seguito in quasi tutti i weekend, tra trasferte romana e in giro per l’Italia) chiedono il massimo, soprattutto nel percorso scolastico. Primo anno di Liceo Scientifico Sportivo superato a pieni voti, Raul studia a Trigoria con lo stesso impegno che mette poi in campo durante gli allenamenti: «Rispetto agli anni di Pescara, in ogni singola seduta di allenamento c’è un’intensità pazzesca, siamo seguiti al 100% dentro e fuori dal campo e pretendono che ognuno di noi debba dare il 100% quotidianamente. La Roma mi ha fatto crescere tantissimo in questo anno, oggi mi sento molto più responsabilizzato, soprattutto come ragazzo».

Titolare inamovibile nell’under 15 giallorossa tanto da meritarsi tre convocazioni con l’Italia giovanile guidata in panchina da Massimiliano Favo (allenatore della Vastese nel 2017, da febbraio a maggio): «Indossare l’azzurro della nazionale italiana mi ha riempito di orgoglio, ma devo dire grazie alla Roma che crede in me sin dal primo giorno che ho messo piede a Trigoria». Per molti quindicenni i pomeriggi sono liberi e spensierati potendosi concedere qualche nottata nei weekend, discorso che non riguarda Zinni totalmente immerso nel mondo giallorosso dove gli svaghi sono ridotti al minimo. «Al convitto la sera alle 22 bisogna stare tutti nelle nostre stanze singole, abbiamo delle regole da rispettare, dobbiamo essere esempi anche nella vita di tutti i giorni, non solo in campo, rappresentiamo un club glorioso che tanto investe su di noi».

Per i genitori è stato un anno impegnativo, da Vasto quasi tutti i weekend hanno seguito le prestazioni di Raul a Trigoria e in tante trasferte in giro per l’Italia: «A loro devo tutto, anche se lontani tanti chilometri riescono sempre a rincuorarmi, sono una presenza costante e fondamentale. Averli vicini nelle partite della domenica mattina mi rasserenava ancor di più, sono una presenza imprescindibile».

La famiglia Zinni al gran completo

In questa lunga stagione il quindicenne vastese doc ha avuto anche la possibilità di godersi lo Stadio Olimpico da una posizione privilegiata, come raccattapalle a bordo campo. In tante partite di Serie A e anche in quelle di Conference League vinta proprio dai giallorossi: «Ogni volta che ho avuto la fortuna di essere a bordocampo per me è stata una grande emozione. Non solo per lo spettacolo in campo nel poter vedere da vicino grandi campioni ma soprattutto per il calore del popolo giallorosso sugli spalti. Ascoltare dal campo l’inno “Roma, Roma” è qualcosa di incredibile, scorrono i brividi lungo tutto il corpo, raccontarlo non rende al meglio, ho la fortuna di poterlo vivere in prima persona».

La storia tra Jose Mourinho e i raccattapalle è famosissima, dai tempi dell’Inter fino alle esperienze con Chelsea e in ultimo Tottenham dove, a fine partita, ringraziò proprio un raccattapalle, a suo dire decisivo per la vittoria finale. L’impressione è che anche a Roma il “Metodo Mou” sia entrato a pieno regime sotto ogni punto di vista: «Prima di ogni partita, a noi raccattapalle, ci ricordano quali sono le regole da seguire, ripeto, dalle giovanili fino alla prima squadra c’è un’organizzazione che rasenta la perfezione, nulla viene lasciato al caso».

Salutata la prima stagione nella Capitale per il quindicenne di Vasto ora sono i mesi del meritato relax prima di tornare a concentrarsi sulla prossima stagione con la Roma. Un gradino in più, lo aspetta l’under 16, da agosto sarà in campo con lo stesso atteggiamento indossando i panni da leader, meritarsi la fiducia di tutti e continuare a crescere, e imporsi, nel mondo giallorosso.

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