Notti insonni, giornate passate sui libri, e la consapevolezza che il primo, importante capitolo della vita scolastica sta per chiudersi per lasciare spazio ad una strada tutta da scoprire e da percorrere. Nel bene o nel male, l’esame di Stato è un po’ come il primo amore, “non si scorda mai”. Tra la preoccupazione per una prova tanto attesa quanto temuta, l’ansia per l’esito di quello che è un “passaggio di consegne” tra l’adolescenza e l’età adulta, e le aspettative per il futuro, l’esame di Stato è senza dubbio un emblema generazionale. Di incertezze, progetti e degli ultimi giorni tra i banchi di scuola, prima di approdare nelle aule universitarie o di affacciarsi nel mondo del lavoro, abbiamo parlato con i veri protagonisti di queste giornate: gli studenti.
Francesco Guarnieri, maturando dell’IIS Mattei di Vasto, è pronto per affrontare questo passaggio del suo percorso formativo. Inevitabilmente, i due anni maggiormente segnati dalla pandemia si sono fatti sentire. Ma, come ha raccontato a Chiaro Quotidiano, studenti e docenti hanno saputo affrontare le difficoltà provando a superarle.
Il triennio conclusivo delle scuole superiori è stato sospeso tra lezioni in presenza e Dad, il tutto nell’incertezza dell’emergenza sanitaria. Pensi di essere adeguatamente preparati per sostenere quest’esame?
Il triennio è stato molto difficile per noi ragazzi del 2003. I professori sono lo stesso riusciti a insegnarci molto, nonostante le diverse problematiche di connessione e anche proprio di organizzazione dell’attività scolastica per lo svolgimento di verifiche e interrogazioni. Penso, quindi, che riusciremo lo stesso a passare l’esame.
Da un paio d’anni, a causa delle modalità di fruizione delle lezioni, avete un po’ perso l’abitudine a sostenere prove scritte, ora vi ritrovate a dover affrontare due prove di questo tipo. È una cosa che ti preoccupa?
Non sono molto preoccupato su questo aspetto perché in questo ultimo anno abbiamo abbastanza recuperato la mano per questo tipo di prove quindi non siamo del tutto impreparati.
Cosa ti spaventa maggiormente?
La cosa che mi spaventa di più è l’orale perché l’ansia può giocare brutti scherzi e non vorrei proprio che quel giorno fosse deciso dalle mie emozioni.
Da quanto tempo ti stai preparando?
Mi sto preparando da circa fine maggio ma durante l’anno sono riuscito a prendere parecchi appunti e schemi vari che mi stanno aiutando molto nello studio.
Come stai vivendo questi ultimi giorni da studente delle superiori?
Da un lato sono ansioso e non vedo L’ora che finisca tutto per vedere poi come sarà la mia vita al di fuori della scuola; dall’altro invece mi dispiace molto lasciare compagni e professori con cui sono cresciuto per 5 anni e con cui ho condiviso una bellissima parte della mia vita nonostante la pandemia.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro?
Riguardo il futuro vorrei andare all’università ma a questo ci penserò dopo gli esami in modo da non sovrapporre diverse cose e avere la testa troppo impegnata.