Armati di sacchi, guanti, cesoie e decespugliatori, ma soprattutto di tanta buona volontà ed amore per la storia della propria città, sabato mattina un folto gruppo di cittadini lancianesi e non, ha deciso di ripulire da erbacce, rovi ed immondizie la meravigliosa Fontana Grande di Civitanova. Un grande lavoro di squadra durato più di sette ore che, nonostante le difficoltà ed il sole cocente, ha permesso di rendere un grande servizio alla collettività . Tante le realtà che hanno partecipato all’iniziativa mettendosi a disposizione e dedicando un pò del proprio tempo a questa importante opera di riqualificazione: erano presenti il Comitato Abruzzese dell’Opes nella persona tra l’altro di Terenzio Ucci, l‘associazione culturale “Sant’Egidio” di Umberto Nasuti, che si occupa volontariamente, da oltre un decennio, della pulizia della fonte, i soci dell’Archeo Club di Lanciano, i volontari del comitato “Fare Verde” di Chieti e Pescara, ed anche una folta delegazione di studenti internazionali, ragazzi del liceo per la tutela dell’ ambiente di Cluj-Napoca, in Romania, giunti in città per prendere parte ai progetti Erasmus di scambio culturale e mobilità studentesca.
Molto soddisfatto l’ideatore dell’evento Terenzio Rucci: «Restituire ai cittadini lancianesi l’accesso alla bellezza della Fonte Grande di Civitanova non ha prezzo, tanto più se per farlo abbiamo effettuato un grande intervento ambientalista. Un grazie ai volontari d’animo puro come sempre, alle associazioni di residenti che ogni anno si adoperano per la cura della fontana, all’amministrazione comunale nella persona degli assessori Tonia Paolucci (presente in prima fila nelle pulizie) e Paolo Bomba per la vicinanza istituzionale e la disponibilità, e all’amico e consigliere comunale Gianluca D’Intino per essersi messo i guanti ed essere stato in prima linea nei lavori di ripristino». Tutti i volontari si sono dati appuntamento al 26 giugno prossimo per una nuova giornata di condivisione di cui presto saranno svelati i dettagli
La Fontana di Civitanova è uno dei monumenti più importanti della città: costruita nel 1825 su progetto di Nicola de Arcangelis, sul luogo di una fontana più antica risalente al XII secolo d.c., è sempre stata storicamente importante per la popolazione lancianese, per gli orti della contrada di Sant’Egidio e per l’abbeveramento degli animali della transumanza. La posizione della fontana è strategica per i quartieri di Sacca e Civitanova, i più popolosi, che anticamente la utilizzavano per lavare i panni oltre che per l’approvvigionamento idrico. Ancora essa è fondamentale per l’irrigazione degli orti, grazie alla grande quantità di acqua che sgorga dalla sua perenne sorgente. Le sue dimensioni sono tali da poter essere considerata la seconda fontana d’Abruzzo, infatti la lunghezza della sua neoclassica facciata è di oltre quaranta metri, con ventiquattro postazioni per lavare i panni, site sotto altrettanti archi in mattoni.
Il monumento venne restaurato, da quanto risulta dai documenti reperiti negli archivi storici, nel 1812 e nel 1974, poi più nulla si è fatto anche a a causa della costruzione, agli inizi del secolo scorso, dell’Acquedotto del Verde con cui la fontana ha perso con il tempo la sua funzione pratica per cui oggi risulta sempre più spesso in uno stato di abbandono che speriamo non ne pregiudichi lentamente anche la stabilità. Fortunatamente anche grazie alle iniziative del Fai e ad appuntamenti come questi, l’attenzione sulla sua conservazione, conoscenza e conservazione può rimanere sempre alta.
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