Rebus: è questa la parola adatta per descrivere quello che si muove in città intorno al calcio rossonero. Gli attori protagonisti e non, sono tanti ed ognuno a suo modo, recita un ruolo e segue un canovaccio che, come accade anche nei migliori film, è spesso completamente diverso da quello degli altri. E se i fratelli Pincione dagli States sembrano tirare dritto ufficializzando i nomi del nuovo allenatore e direttore sportivo, la città ed i tifosi vogliono guardare oltre, ad un futuro sportivo che non sia più legato alle bizze ed ai proclami del duo italoamericano. Del resto anche l’amministrazione comunale, riprendendosi di fatto il Biondi prima della naturale scadenza della convenzione, sembra guardare con grande interesse ad una nuova proprietà (l’Athletic Lanciano di Michele La Scala?) che possa finalmente offrire un futuro e una programmazione al pallone di casa nostra.
Tra Lanciano Calcio ed Athletic spunta però una terza ipotesi: lunedì, il nostro giornale aveva fatto il nome di Alessandro Santoro, per dieci anni presidente del Casalbordino che, conclusa l’esperienza al comando del club giallorosso, si starebbe muovendo per creare una nuova realtà calcistica che possa rappresentare più di una valida alternativa a Pincione, ormai totalmente inviso a tifosi e città. A tal proposito ieri pomeriggio negli spazi del centro sportivo “Rozu Padel” di Lanciano c’è stato un incontro-conferenza a cui, oltre ai tifosi e simpatizzanti rossoneri, hanno partecipato lo stesso Santoro e l’ex direttore sportivo Tonino D’Orazio, organizzatore dell’appuntamento ed anche regista di questa nuova possibile terza via del calcio cittadino. D’Orazio infatti dopo aver rifiutato la riconferma propostagli da Mix Pincione e in risposta alle richieste ed alle istanze dei tifosi locali, ha iniziato a tessere la tela contattando Santoro con l’idea di portare nel più breve tempo possibile a Lanciano un nuovo titolo sportivo. Santoro, dal canto suo, dopo aver risposto positivamente ha deciso di uscire ufficialmente allo scoperto, sondando in prima persona la piazza e la tifoseria che già dopo un primo incontro esplorativo, sembrano averlo accolto positivamente.
L’asse Santoro – Lanciano è dunque molto caldo, tant’è che l’ex patron del Casalbordino ha già presentato ai tifosi presenti alcuni dei suoi collaboratori storici che lo seguiranno anche in questa avventura frentana ovvero: Gianluca Senese (ex diesse di Casalbordino, Bagicalupo Vasto Marina e San Salvo), Elenio Di Filippo (team manager della Vastese nelle ultime tre stagioni) e Domenico Piscicelli (al lavoro nel settore giovanile lancianese all’epoca dei presidenti Mercadante e Angelucci). «Sono qui oggi – ha affermato Santoro – innanzitutto per presentarmi alla città ed ai suoi tifosi e per dirvi che sono spinto in questo cammino che andremo ad intraprendere, solo dall’onestà, dalla chiarezza e dalla serietà. La mia famiglia – ha proseguito l’ingegnere casalese – è storicamente, economicamente ed affettivamente legata a Lanciano e per iniziare questo nuovo progetto voglio specificare subito che quella che nascerà non sarà la mia società ma di tutti i lancianesi, indifferentemente dal loro ruolo o credo politico. Vogliamo creare qualcosa di solido, duraturo ma soprattutto auto sostenibile.
Non ho interessi – ha sottolineato Santoro – se non quello di dare vita ad una realtà che possa dare lustro ai colori della città ed un qualcosa in cui ogni cittadino e sportivo, giovane o anziano che sia, possa riconoscersi». Tanto entusiasmo quindi nelle parole di Santoro che ha parlato anche di un possibile azionariato popolare che fidelizzi il tifoso al club e di una futura manovra di marketing forte che coinvolga il tessuto economico e produttivo della città dal grande imprenditore al piccolo esercente. Nella volontà dell’ex presidente del Casalbordino c’è anche la volontà di ricostruire un settore giovanile valido che, «come successo a Vasto con i vari Peschetola e Cavuoti possa formare i futuri campioni, avvicinando al tempo stesso i bambini al gioco del calcio».
Santoro chiede quindi il sostegno, ed il supporto sincero della piazza ma parla anche degli step e dei vari passi che andranno fatti sia con il governo cittadino che con quello sportivo regionale: «portando in dote il titolo sportivo del Casalbordino – ha affermato ancora – l’idea è quella di ripartire dalla Promozione con il fermo obiettivo di riportare il Lanciano nel giro di qualche anno fino alla serie D». Sul piano tecnico la nuova società potrebbe nascere o con la matrice del Casalbordino Calcio ed una successiva nuova denominazione, oppure con una fusione societaria che avverrebbe con una società locale di III° categoria. Ma quale nome avrebbe questa nuova ed ennesima creatura calcistica lancianese ? Anche su questo Santoro sembra avere le idee decisamente chiare, «la nostra e vostra (dei tifosi) se siete d’accordo è di chiamarla Pro Lanciano 1959, per ricordare l’anno in cui le due realtà del Borgo e della Virtus si fusero insieme».
Anche sui colori si farà affidamento alla tradizione con il rossonero che resterà dunque sulle nuove maglie come richiesto anche dalla rappresentanza presente in nome dei gruppi del tifo organizzato. La nascita del nuovo club dovrà avvenire entro la scadenza del 15 luglio con Santoro e soci che a breve chiederanno anche un incontro con il sindaco Paolini e l’assessore Ranieri per capire qual’è l a volontà e l’interesse dell’amministrazione comunale. Situazione dunque fluida ed in continua evoluzione con Pincione, Santoro ed anche l’Athletic Lanciano che potrebbe recitare una parte in questa intricata vicenda sportiva d’inizio estate. Il “rischio” abbastanza paradossale in realtà è che una cittadina di appena trentacinquemila abitanti possa ritrovarsi a breve non con una, ma con addirittura tre squadre portabandiera dei colori cittadini. Piccole, grandi, follie frutto forse, di uno strano rimbalzo del pallone.