Sono tornati a mollare gli ormeggi i pescherecci della marineria vastese dopo tre settimane di sciopero contro il caso gasolio. La pesca riparte ma con tanti punti interrogativi sul futuro e le difficoltà legate ai costi del carburante che restano come un pesante fardello sulle spalle degli armatori. «Il ritorno in mare – spiegano gli armatori vastesi – non è un venir meno alla nostra protesta, né il segno che le cose sono a posto. Anzi, tutt’altro. Siamo in attesa di risposte e di certezze». Nel frattempo, però, c’è il tentativo di non restare fermi anche se, con il gasolio che si attesta a 1,3 euro al litro, si rischia che questo ritorno in mare sia anti-economico. C’è attesa anche per l’incontro della conferenza Stato-Regioni, prevista per domani, in cui si dovrebbe discutere delle problematiche del settore pesca, prima fra tutte quella del prezzo del carburante, prima voce di spesa per gli armatori.
Con l’uscita in mare domani torneranno a riaprire anche le pescherie direttamente collegate ai motopescherecci che, in queste settimane di sciopero, hanno dovuto interrompere la loro attività. «Facciamo questo nuovo tentativo – aggiungono gli armatori – per senso di responsabilità verso i nostri marinai e anche per i cittadini vastesi che, in queste settimane, non hanno potuto avere il pescato locale. Ma chiediamo che non venga meno l’attenzione sui problemi del nostro settore. Ci sono aziende che hanno fatto investimenti, famiglie da sostentare. Se le cose non cambieranno si rischia che la prossima fermata rappresenti per molti uno stop definitivo».