La piazza del centrosinistra non è il luogo del rancore perché «abbiamo ricostruito una grande comunità», scandisce Fabio Travaglini nel comizio di chiusura della sua campagna eletorale.
Sul palco di piazza Papa Giovanni XXIII si passano la parola i due ex del centrodestra, Tonino Marcello e Nicola Argirò, e il segretario cittadino del Pd, Antonio Boschetti.
«Questa è la mia operazione verità», esordisce Marcello. Si riferisce alla sindaca uscente, Tiziana Magnacca, quando dice: «È arrivata lei e finisce tutto, la bella esperienza delle persone, degli amici che si sono messi insieme per la città. Nel 2019, elezioni regionali, a una settimana dalla presentazione delle liste, è arrivata Maria Travaglini che si voleva candidare. Il mio percorso era iniziato sei mesi prima, ma è arriva la telefonata di Febbo, che ha imposto a Magnacca una candidatura di partito. Quando abbiamo iniziato a parlare delle elezioni del 2022, De Nicolis è stata la prima a tirarsi fuori, anche dalle candidature a consigliere, perché stava spostando la sua vita professionale a Termoli. Poi dal cilindro è uscita Emanuela De Nicolis candidata a sindaco con elezioni per nulla chiare: non sappiamo quanti voti ha preso nelle votazioni interne. Giancarlo Lippis è stato fatto fuori. A me piace la politica, ma non quella delle accentratrici».
Per la prima volta in questa campagna elettorale, Argirò parla in un comizio: «Questo non è un comizio di chiusura, ma di apertura di una fase nuova per la città. Dall’altra parte ho visto un continuo show, un video con Falcone e Borsellino, ma a San Salvo c’è la mafia? Le foto con le attrici, i video stile Iene, ma è un karaoke o è il comune di San Salvo?». «L’arroganza e la presunzione non possono avere la meglio su tutto. Tante persone se ne sono andate perché hanno la schiena dritta. Perdonatemi se non chiudo in bellezza versando lacrime, ma non sono un attore nato».
«Della piazza avevamo paura – ammette Boschetti – ora l’abbiamo ripresa in pieno» e «Fabio Travaglini non è accompagnato da nessuno. Non è la fotocopia sbiadita di nessuno».
Travaglini comincia criticando l’amministrazione di centrodestra e promettendo una serie di interventi: «Chi dice che va tutto bene, non vuole che la città migliori. La politica serve a migliorare ciò che non va bene, per questo ci siamo candidati. Dieci consiglieri della maggioranza non hanno mai parlato, ogni nostro consigliere avrà un compito. Sul forno crematorio non prendono l’impegno a non farlo, io prendo l’impegno a bloccarlo perché è stato deliberato. Vogliamo attivarci per rendere immediatamente disponibili il parcheggio di via Montegrappa e il nuovo teatro». Dice «stop alla cementificazione, San Salvo ha bisogno di luoghi di aggregazione. Ci sono ragazzi che prendono medaglie in tutta Italia, ma non possono allenarsi a San Salvo perché le strutture sono chiuse o inadeguate. Dobbiamo riqualificare tutti i quartieri della nostra città. Avremo un assessore con delega alla Valle del Trigno per i rapporti con i Comuni della Valle, che hanno fatto grande San Salvo».
Gli ultimi minuti a disposizione li usa per ribattere alle affermazioni di Emanuela De Nicolis e Tiziana Magnacca: «Finitela di fare le vittime, San Salvo non ha bisogno di vittimismo. Ma vi sembra una piazza fatta di rancore? Credo che abbiamo ricostruito una grande comunità, ci siamo rimessi in cammino e abbiamo ricostruito una comunita con un solo cuore che batte e ha voglia di futuro. Io vi dico che con il vostro aiuto, con le cinque liste, grazie a voi il 12 giugno possiamo scrivere una nuova storia per San Salvo per tornare crescere».