Il contratto collettivo nazionale è scaduto da 15 anni. «Dal 2007 non abbiamo ricevuto un centesimo in più in busta paga. Abbiamo perso potere d’acquisto perché prendiamo salari da fame», dicono i rappresentanti dei lavoratori della sanità privata. Stamattina presidio provinciale di protesta davanti all’Istituto San Francesco-Fondazione Mileno di Vasto Marina con striscioni e bandiere (sullo striscione che si vede nelle foto è scritto “12 anni” perché risale a tre anni fa ed è stato riutilizzato oggi). Con loro c’erano anche pensionati che in passato hanno usufruito dei servizi di assistenza.
L’iniziativa è stata indetta da Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl per lanciare anche dal sud dell’Abruzzo un segnale rivolto all’Aris, Associazione religiosa istituti socio sanitari, e all’Aiop, associazione italiana ospedalità privata.
Al presidio erano presenti anche il consigliere regionale Pietro Smargiassi, il sindaco di Vasto, Francesco Menna, e gli assessori comunali Nicola Della Gatta e Paola Cianci.
Durante la manifestazione una delegazione dei sindacati confederali ha incontrato, dentro l’Istituto San Francesco, i rappresentanti dell’Aris, Francesco Nardizzi e Carmine Di Risio, alla presenza di Smargiassi, Menna e Della Gatta.
«I rappresentanti sindacali, che rappresentano l’intero territorio provinciale – si legge nel verbale – hanno rammentato le difficoltà dei lavoratori derivanti dal mancato rinnovo del contratto collettivo fermo al 2007, sia sotto il profilo retributivo che giuridico. I rappresentanti dell’Aris, su mandato di tutte le strutture regionali, hanno invece ripercorso le difficoltà che tutti gli enti si trovano ad attraversare. Hanno precisato, altresì, che ogni intervento sulla contrattazione dev’essere condiviso in sede nazionale, posto che deve comportare il contestuale adeguamento delle rette di degenza, ferme in Abruzzo al 2002, che rappresentano l’unica fonte di entrata per gli enti. L’Aris si farà portatore presso la sede nazionale di quella che ritiene essere legittima richiesta e, insieme alle sigle sindacali, richiederà alla Regione Abruzzo l’immediata convocazione di un tavolo di concertazione, cui si chiederà la partecipazione dei rappresentanti istituzionali del territorio».
«La Fondazione Padre Alberto Mileno – afferma Della Gatta -merita la migliore attenzione da parte delle Istituzioni perché rappresenta un fiore all’occhiello per l’intero territorio. Siamo e saremo accanto ai lavoratori affinché non solo sia garantito il diritto a contratti adeguati ma anche perché la struttura sia destinataria di investimenti da parte della Regione Abruzzo che possano liberarne le enormi potenzialità che è capace di esprimere e così generare ricadute positive in termini occupazionali e di servizi per la collettività».