«Costruire una città per tutti»: a Vasto la Pianificazione per l’eliminazione delle barriere architettoniche

È stata approvata dal consiglio comunale di Vasto l’adozione dello strumento di Pianificazione Eliminazione Barriere Architettoniche (P.E.B.A.). Il documento, presentato da Maria Amato e Alessandra Notaro (La Buona Stagione), dopo una revisione del testo a seguito del dibattito, è stato votato all’unanimità. Il PEBA rappresenta «una visione progettuale, non si limita a pianificare gli interventi indispensabili per il superamento delle barriere architettoniche, intese come impedimento fisico alla mobilità, ma deve promuovere una cultura del progetto fondata sull’inclusione», si legge nel documento approvato.

«Era importante – commenta la consigliera Maria Amato – che passasse il concetto che dotarsi di uno strumento di pianificazione disinnesca il sospetto delle cose fatte per favore, del ora ci penso io a farti fare lo scivolo sotto casa e dello svilimento a cui si costringe chi ha bisogno a dover chiedere per favore piuttosto che esigere un proprio diritto». «Non ci sono soldi oppure è troppo complesso per fortuna sono state obiezioni solitarie. I soldi per rendere la città inclusiva si cercano se realmente siamo convinti che Vasto debba essere per tutti, e non solo di belle parole. Il PNRR mette per esempio dei fondi a disposizione per l’abbattimento delle barriere nei musei, ma per accedervi bisogna avere i progetti pronti, per esempio. La bellezza, la gioia, fruire dei servizi deve essere per tutti, e gli ostacoli vanno individuati e progressivamente rimossi».

Proprio l’aspetto del reperimento dei fondi è stato oggetti di revisione e integrazione del documento. L’amministrazione viene impegnata alla «partecipazione a tutti i bandi in essere finalizzati ad avviare le procedure per la formulazione e sollecita adizione dei PEBA», oltre a prevedere nel bilancio fondi propri «occorrenti alla eliminazione delle barriere architettoniche».

Per Maria Amato «la cosa più importante della mozione era tra le righe: cambiare il punto di vista impegnandoci con costanza negli anni a costruire una città per tutti, un pensiero che deve prescindere dalla appartenenza di parte di chi amministra».

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