Si spacca il fronte sindacale nella Te Connectivity di San Salvo. «È la prima volta che assistiamo ad uno sciopero che sembra più rivolto alle Rsu (rappresentanze sindacali unitarie, n.d.r) che all’azienda». La Fiom Cgil di Chieti polemizza contro la Fim Cisl, che ha indetto 16 ore di sciopero [LEGGI]: «Rimaniamo sbigottiti da quanto affermato a mezzo stampa».
«Ovviamente, visto che, nel congresso della Cisl, la Fim Cisl ha dichiarato che i suoi primi alleati devono essere i datori di lavoro, è normale che abbiano un atteggiamento “pavido” nei confronti dell’azienda, colpevolizzando le Rsu», contrattacca in una nota la Fiom Cgil. «Se hanno problemi con la Rsu e, a quanto pare, hanno una crescita significativa in azienda, raccolgano le firme e facciano dimettere le Rsu come prevede il regolamento da loro firmato. Non siamo in Parlamento, non ci sono le opposizioni, ci sono le organizzazioni sindacali, le Rsu e i lavoratori, ognino con le proprie diversità ma teroricamente, e in questo caso è d’obbligo specificarlo, tutti con il fine della tutela dei lavoratori e del lavoro».
«Abbiano il coraggio e facciano uno sciopero chiaro verso quelli che hanno identificato come alleati, cioè i datori di lavoro», è la provocazione della Fiom Cgil. «La Fim Cisl deve decidere in che ruolo vuole giocare. Da una parte firmano gli accordi unitari e dall’altra attaccano la Rsu che insieme a loro hanno condiviso l’accordo. Visto questo atteggiamento incoerente, abbiamo più la sensazione di atteggiamenti strumentali volti a cogliere il consenso, anziché curare gli interessi dei lavoratori».