Quello annodato ieri è l’ennesimo fazzoletto sul nuovo ospedale di Vasto. Marco Marsilio, Nicoletta Verì e Thomas Schael in conferenza stampa hanno assicurato che le tre nuove strutture (oltre a quella vastese ci sono i nuovi nosocomi di Lanciano e Sulmona) si faranno al netto della precisazione del presidente regionale: «Non dipende solo da noi. Il percorso di realizzazione di opere pubbliche è accidentato fatto di tribunali amministrativi, di ricorsi di gare, di apertura di cantieri…».
Il nuovo conto alla rovescia è legato all’ok del ministero della Sanità alla proposta di Accordo di programma per l’edilizia sanitaria. Dal superamento di questo step dipende l’accesso ai 320 milioni di euro di fondi. Marsilio, quindi, si è spinto oltre dando per certa la conclusione di tutto l’iter burocratico (gare d’appalto, assegnazione dei lavori ecc.) e l’avvio dei cantieri entro la fine di questa legislatura fissata all’inverno 2024 e l’entrata in funzione (con tanto di collaudo) dei tre nuovi ospedali entro la prossima legislatura (2024-2029).
La novità di ieri rispetto ai precedenti annunci è la Fase 2 per l’ospedale di contrada Pozzitello (sulla quale non sono stati aggiunti dettagli temporali) che dovrebbe incrementare il numero dei posti letto.
225 POSTI LETTO, C’È ANCHE L’EMODINAMICA (SULLA CARTA)
La Proger spa ha aggiornato il progetto preliminare di oltre 20 anni fa (del 3 ottobre 2000 per la precisione) adeguandolo agli standard moderni mutati nel frattempo. Si parla di una superficie complessiva di 43.350 metri quadri di cui oltre 23mila destinati ai parcheggi.
La struttura sarà dotata di ingressi dedicati (principale, visitatori, emergenze, centro trasfusionale, personale e logistica) e composta da sei piani (di cui due seminterrati).
Nel 2° seminterrato, oltre a pronti soccorso differenziati (generale, Covid e Donna-bambino), blocco operatorio e terapia intensiva e subintensiva, appare l’altra chimera per definizione del panorama sanitario vastese: la sala emodinamica, così come aveva già annunciato Verì in conferenza stampa l’estate scorsa a Vasto durante la presentazione del candidato sindaco Guido Giangiacomo. Resta da definire come si intendono superare gli ostacoli legati soprattutto all’insufficiente bacino d’utenza che finora ne ha precluso la realizzazione. Da anni si parla di un accordo con il Molise, ma questo non è stato mai sottoscritto. Nel frattempo, l’unità di Termoli negli ultimi tempi non riesce a garantire tutti i turni per assenza di emodinamisti.
Al primo seminterrato sono previsti il centro trasfusionale, i laboratori e i locali di servizio (bar, mensa, spogliatoi) oltre a Cardiologia e Utic. Ostetricia, Pediatria e blocco parto occuperebbero il secondo piano che avrebbe anche un’ala dedicata a Geriatria. Completano l’insediamento ampi giardini, una fontana davanti all’ingresso principale e la superficie per l’atterraggio dell’elisoccorso.
Da progetto l’importo dei lavori è di oltre 84 milioni di euro, a disposizione per la struttura nella proposta di accordo di programma sono previsti 111 milioni di euro (l’estate scorsa era stata citata una necessità di 150 milioni di euro).
LA FASE 2
Nella conferenza stampa di ieri è stata citata per la prima volta la Fase 2, un possibile secondo step per incrementare il numero di posti letto del presidio ospedaliero che per vocazione dovrà servire «un’area vasta», come nelle parole di Schael, data la posizione strategica al confine con il Molise.
Su tale ampliamento non sono stati forniti ulteriori dettagli, ma nel progetto è possibile vedere che consiste nell’allestimento di un corpo-degenze (un’ala aggiuntiva) con moduli da 24 e 30 posti letto.
VENT’ANNI DI ANNUNCI
La conferenza di ieri è la prima del 2022, la terza in meno di un anno in cui si cita il futuro ospedale vastese (la stessa Verì nel luglio 2021 aveva detto che sarà questa giunta regionale a posare la prima pietra). Oggi Marsilio e Verì si sono recati a Roma per illustrare la delibera al sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.
A raffreddare gli entusiasmi c’è il gruppo del Movimento 5 Stelle in Regione che sottolinea che la mancata approvazione di Piano sanitario regionale e Rete ospedaliera «blocca, di fatto, tutto l’iter progettuale. Si tratta di due documenti che non sono mai stati approvati e senza i quali non si potrà andare a fondo con i progetti». Critico anche il vastese Pietro Smargiassi che aggiunge: «Ricordo che il sito individuato è su una collina in frana e l’area è totalmente non urbanizzata. Non capisco come si possa pensare di costruire un’opera determinante per il futuro e lasciarla isolata».
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