L’intenso ed inconfondibile odore di rose fresche è tornato, dopo due anni di stop forzato dovuto alla pandemia, a riempire la grande navata della chiesa dello Spirito Santo a Lanciano. La città e l’omonimo quartiere hanno infatti potuto nuovamente festeggiare Santa Rita da Cascia nel giorno in cui, nel lontano 22 maggio 1457, la religiosa umbra concluse la sua devota esistenza terrena. La rosa è storicamente legata alla figura della santa che ritirandosi in preghiera, e meditando sulla Passione di Gesù, ricevette in segno della vicinanza di Cristo una spina dalla corona del Crocifisso che andò a conficcarsi conficcata sulla sua fronte.
La due giorni di festeggiamenti con un ricco calendario sia sacro che civile si è conclusa ieri, domenica 22 maggio, con la processione della statua lignea della santa che, accompagnata dalla banda ha percorso le strade principali della città per poi rientrare in chiesa dove alle 18 alla presenza del parroco don Nicola Giampietro e monsignor Emidio Cipollone, arcivescovo della diocesi di Lanciano – Ortona, si è tenuta la santa messa a cui, pur tra stringenti regole di sicurezza, hanno partecipato tantissimi fedeli e devoti. Sia il parroco che l’arcivescovo durante l’omelia hanno posto l’accento sulla figura e sugli insegnamenti della santa, con l’augurio che possa essere per tutti «un modello di vita da imitare e che porti alla riscoperta dei veri valori di amore, pace e fratellanza cristiana».
