Il fuoco della farchia di Tufillo illumina la notte della Vigilia e unisce il paese

Un momento di unione e condivisione per rinnovare un rito che si perde nella notte dei tempi. La Vigilia di Natale a Tufillo si vive all’insegna dell’accensione della farchia, una tradizione che si tramanda grazie all’impegno delle associazioni locali e del Comune.

Mercoledì sera, i volontari l’hanno trasportata – come vuole l’usanza – lungo i vicoli del centro storico con l’obiettivo di arrivare a mezzanotte davanti alla chiesa di Santa Giusta dove avviene l’accensione. I preparativi sono iniziati dal mattino, davanti alla chiesa di San Vito, con l’assemblaggio della farchia. Questa, a differenza di altre località, è più grande ed è composta da un grosso tronco con tre diramazioni, intorno vengono legati altri rami e tronchi più piccoli.

Sono decine i volontari del paese – tra loro numerosi i tufillesi d’origine che tornano per l’occasione – che ogni annno spingono la farchia lungo la salita che la separa dalla chiesa di Santa Giusta. Il tutto è accompagnato dalla musica e dai residenti che offrono dolci e vino ai volontari e ai visitatori che ogni anno accorrono in paese per seguire questo rito.
Da qualche anno, c’è anche una farchia di dimensioni minori che viene portata da bambini e ragazzini: un modo, questo, per assicurare alla tradizione di continuare a perpetrarsi nel tempo.

La farchia rientra tra i riti del fuoco di epoca pre-cristiana dedicati al “tempo della rinascita”, in concomitanza con il solstizio d’inverno che segna la stagione del risveglio così come il Fuoco di San Tommaso a San Salvo, le farchie di Fraine, la ’Ndocciata di Agnone ecc. Proprio nella cittadina molisana, il 6 dicembre, i volontari tufillesi sono andati in trasferta con la farchia per partecipare alla Festa dei fuochi rituali, manifestazione che riunisce queste suggestive celebrazioni (26 i Comuni partecipanti all’edizione di quest’anno).

Si ringrazia Marcella Marino per le foto

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